Calcio
La matematica del goal: il contributo della muffa ai successi del Barca
Amanti del calcio, ma anche no, lettori onnivori e appassionati di scienza: udite udite!
C’è un piccolo gioiello, fresco di stampa per Codice Edizioni, che non può mancare dai vostri scaffali, digitali o meno, in questo Natale 2017: La Matematica del gol, di David Sumpter, è un libro originale e bellissimo.
Di calcio scrivono in tanti, forse pure troppi: biografie di calciatori, di ex calciatori, di fidanzate di calciatori. Giornalisti, ricercatori, esteti, filosofi, poeti: alla fine il pallone piace davvero a tanti, inevitabilmente.
E piace, come scrive Sumpter nel preambolo, perché è metafora potente che arriva a centinaia di milioni di persone col vantaggio dell’immediatezza: un cavallo di Troia, se vogliamo, per parlare d’altro e arrivare a più persone possibile. Sono contento di scrivere questa recensione perché un paio di anni fa, con la Scienza dei goal, insieme all’amico Carlo Canepa provammo a fare un’operazione simile: utilizzare il calcio come leva per riflettere sull’economia, sulla società, sulle aziende e sulla loro performance.
Sumpter si serve della matematica e scrive un libro delizioso davvero, distinto in tre parti fondamentali: dal campo; dalla panchina; e dagli spalti. Ogni capitolo è spunto per parlare sia di calcio e di come la scienza possa migliorarlo, ma anche di come il calcio stesso possa servire per analizzare fenomeni apparentemente diversi: dallo sviluppo delle cellule tumorali a quanto rapidamente si diffonda una malattia; dalle configurazioni dei pesci che provano a sfuggire a un predatore alle modalità di riconoscimento della leadership dei piccioni viaggiatori.
Il comportamento degli animali viene utilizzato frequentemente (Sumpter lavora, da un punto di vista scientifico, proprio in questo ambito) per spiegare le tattiche delle migliori squadre: così, scoprirete con precisione matematica cosa c’entra la muffa con il tiki-taka.
Con leggerezza, ma anche con estremo rigore: perché, come scrive l’autore, se è possibile imparare qualcosa dalle colonie delle formiche è solo perché la matematica che ne modellizza il comportamento è la stessa di un sistema complesso come quello di una squadra di calcio.
Gli esempi sono moltissimi: imparerete che Messi, segnando più di 50 goal in una Liga di qualche anno fa, ha compiuto davvero qualcosa di eccezionale, un evento che si può ripetere una volta ogni 73 anni.
Poi uno dice le stelle del calcio: alcune, letteralmente, compaiono con la frequenza di una cometa.
Imparete come Bolt abbia sconvolto e fatto arrossire la matematica previsionale, abbattendo record che i modelli predicevano sarebbero durati per decenni.
Piace di Sumpter l’amore per la matematica che non dimentica mai (anzi, si basa quasi) sui suoi limiti: il calcio rimarrà sempre un gioco dal forte contenuto aleatorio, il che non significa che i dati non possano servire a dire qualcosa di intelligente.
L’autore sembra quasi invocare, nel suo libro, una parsimonia cognitiva: se pensate che un allenatore, coi sensori disponibili oggi, ottiene in una partita di 95 minuti circa 485 milioni di dati puntuali, la sfida è setacciare questa miniera con intelligenza, per tirare fuori regole utili ad allenatori e giocatori.
Ecco l’importanza delle mappe di movimento, simili alle immagini delle previsioni del tempo: attraverso di esse, partendo da Andrea Pirlo e dalla sua partita contro la Germania durante Euro 2012, Sumpter mostra come già quell’edizione dei campionati continentali (in cui l’Italia arrivò in finale per essere sconfitta malamente dalla Spagna) contenesse, a saperle leggere, le informazioni sul tornado Schweinsteiger, che si sarebbe abbattuto sul Brasile solo due anni dopo.
Ecco ancora dati ed esperimenti per mostrare l’efficacia del pressing offensivo, con alcuni consigli pratici a uso e consumo di chi il calcio lo vive sul terreno di gioco.
Un libro gustoso e anche molto specifico, per chi volesse addentrarsi nell’analisi della tattica delle squadre (in stile Ultimouomo, per intenderci, e forse anche qualcosa in più da un punto di vista scientifico). Un libro che restituisce a questo sport una dignità che, spesso, da fuori, viene quasi denigrata: perché un calciatore professionista è tutto tranne che uno stupido che tira calci a un pallone. Ci vogliono intelligenza fuori dal comune, talento straordinario, lavoro certosino e motivazione: non è un caso che sia molto difficile sfondare.
Insomma, La matematica del goal è il regalo di Natale imperdibile per gli amanti del pallone. E che induce un interista come me, dopo averlo letto, a dire a Lucianone Spalletti: domani sera, allo Juve Stadium, ti conviene attaccare di brutto.
Lo dice la matematica del goal.
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