Letteratura
La magia delle parole
Stamattina, sistemando alcuni miei libri su uno scaffale, mi è capitato tra le mani un vecchio libro di Salvatore Quasimodo. È un libro che contiene molte delle sue poesie e anche alcune sue traduzioni: lirici greci, Shakespeare. Sfogliando quel volume, mi è capitato di rileggere dopo tanto tempo l’Otello. Non tutto, solo il primo atto.
Mi ha colpito, in particolare, la scena in cui Brabanzio, padre di Desdemona, accusa Otello, davanti al doge di Venezia, di avere sedotto sua figlia mediante “incantesimi e filtri da ciarlatani”. Perchè Brabanzio esclude che l’innamoramento di Desdemona per il Moro sia un innamoramento “normale” e sincero? Ecco cosa dice: “A lume di ragione, come pensare che se non fosse per forza di magia, una ragazza così tenera, dolce e felice, così ostile alle nozze che ha respinto i più ricchi e avvenenti partiti, si sarebbe mai sottratta alla tutela, offrendosi al dileggio generale, per gettarsi sul nero petto di un coso come te? Per scoprire le cause di ciò che è accaduto, bisogna cercarle in pratiche infernali.
Insomma, ci dice Brabanzio, Otello è brutto e nero (mette paura solo a guardarlo!) e se Desdemona si è innamorata di lui, ciò si deve soltanto ad un sortilegio.
Come si difende Otello? Facendoci capire che in un essere umano, la bellezza non è tutto. Rievoca così le circostanze in cui, invitato a casa di Brabanzio, aveva preso l’abitudine di narrare all’amico, in presenza della figlia, alcuni episodi della sua vita: “Desdemona ascoltava ansiosamente i miei racconti, quando poteva, perchè i lavori di casa la tenevano occupata. Ma talvolta si sbrigava in fretta per venire ad ascoltarmi con avidità.Io allora scelsi il momento favorevole e abilmente riuscii ad ottenere che mi pregasse di farle il racconto completo della mia vita avventurosa…Molte volte la vidi piangere delle mie sventure... Mi ringraziò dicendo che, se un mio amico fosse stato innamorato di lei, ed io gli avessi insegnato a raccontarle la mia storia, certo, essa gli avrebbe ricambiato il suo amore. A queste parole io le aprii il mio cuore. Essa si era innamorata di me al racconto di tutti i miei pericoli, e io l’amavo per la pietà che mi aveva dimostrato. E questa è tutta quanta la mia magia!”
Insomma, ci dice Otello, persone poco avvenenti di tutto il mondo, rallegratevi! Se possedete la magia delle parole, niente è perduto. Non è importante che la vostra vita sia stata, come quella di Otello, disgraziata e perigliosa, l’importante è che quando vi raccontate chi vi ascolta si immedesimi in voi e percepisca il pathos delle vostre parole. Perchè dal condividere il pathos all’intravedere l’eros il passo potrebbe essere breve.
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