Letteratura

La diva

18 Novembre 2017

Il ragionier Mambretti si accasciò, stremato, sul sedile dell’aereo e tirò un lungo sospiro di sollievo. Aveva corso come un matto per non perdere quell’aereo e lo aveva acciuffato per un pelo.
Si era tolto la giacca e si stava rimboccando le maniche quando la riconobbe.
Era seduta al suo fianco.
Ed era bellissima.
Come se il tempo fosse passato per tutti, tranne che per lei.
“Eppure i sessant’anni ormai non li aspetta più” pensò il Mambretti.
Poco dopo, nonostante l’emozione dell’incontro, il ragioniere si addormentò. Gli succedeva sempre così in aereo. Subito dopo il decollo si addormentava quasi di colpo e dormiva per una buona mezz’ora.
Al suo risveglio si accorse che anche la diva dormiva. E che la sua gamba era incollata alla sua.
Rimase immobile per non perdersi quel brandello di insperata intimità.
Nel frattempo passavano nella sua mente le immagini che avevano dato un senso e una direzione ai sogni erotici della sua adolescenza: le poliziotte, le dottoresse del distretto militare, le insegnanti di lingue.
Mentre il Mambretti fantasticava ad occhi aperti, si sentì una voce all’altoparlante:

“E’ il comandante che vi parla. Debbo informarvi che c’è un guasto al carrello. Fino al momento dell’atterraggio non sapremo se scende regolarmente oppure no. Il dispositivo che ne segnala l’apertura potrebbe essere guasto, oppure potrebbe essere guasto il carrello stesso.Questo per dirvi che non escludo che si debba atterrare senza il carrello.”

Nell’aereo scoppiò una bolgia.
La diva afferrò la mano del Mambretti e gli chiese che cosa stesse succedendo.
Mambretti glielo spiegò.
La soddisfazione di essere diventato un interlocutore della diva e di avere una delle sue mani tra le sue prevaleva in lui  in quel momento  sul terrore di quello che stava per accadere.

Seguirono dieci minuti terribili. Alcuni erano molto agitati, altri piangevano sommessamente, la maggior parte dei viaggiatori erano lividi e muti.
La mano  sinistra della diva era rimasta aggrappata a quella del Mambretti e lui si sentiva felice, nonostante tutto.
Poi, il miracolo.
“E’ sceso!!!” urlò il comandante “L’atterraggio sarà regolarissimo”
Scoppiò un applauso frenetico.
Pochi minuti dopo, alzandosi dal suo sedile per recuperare la sua ventiquattrore dalla cappelliera, Mambretti si rivolse alla diva, dicendole con un sorriso : “Beh, l’abbiamo scampata bella, no?”
Lei lo guardò, come se fosse trasparente.
Poi, con noncuranza disse. “In effetti…”

 

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