Letteratura
La Boccardi, mai paura di niente
Quando l’ascensore sociale funzionava, non era inconsueto trovare una strada autonoma al successo personale e professionale; facendo leva sull’intelligenza e una formidabile caparbietà, a dispetto dei pochi studi formali. È la storia, per esempio di Luciana Crovato, in arte Luciana Boccardi, da tutti conosciuta semplicemente come La Boccardi, raccontata dalla firma del Gazzettino Alda Vanzan nell’omonimo libro appena pubblicato per i tipi della veneziana Supernova edizioni.
Dalle 128 pagine del volume emergono indirettamente scorci dell’Italia a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, della ricostruzione e del boom economico. Un Paese con forti squilibri, ma tutt’altro che impermeabile ai cambiamenti o chiuso nei confronti di chi avesse capacità e voglia di fare. Inclusivo si direbbe oggi.
La quinta elementare e la disgrazia che fa perdere il lavoro al padre lungi dall’essere un ostacolo, diventano la molla per la giovane Luciana Crovato per farsi strada nella sua Venezia. Impara il francese mentre, nella prima adolescenza, fa da baby sitter ai bambini di una famiglia benestante, si arrangia con lavoretti nelle botteghe e di notte copia con una vecchia macchina per scrivere – su cui incolla il motto del padre “mai paura di niente” – l’intera edizione del Gazzettino, imparando l’arte della stenodattilografia. In un crescendo di intraprendenza, guidata dall’ostinazione e dalla fame, La Boccardi varca le soglie della Biennale dove lavora quindici anni e poi quelle del giornalismo, nel quotidiano della sua città. Diventata professionista nel 1967 si dedica alla moda e attraversa tutta l’evoluzione del settore, da quando le sfilate si tenevano in religioso silenzio, all’avvento delle top model degli anni Ottanta, agli eventi spettacolari degli ultimi tempi, diventando decana delle giornaliste di settore, rispettata dai colleghi e dagli stilisti.
Venezia è il motivo dominante della vita di Luciana Boccardi, delle sue battaglie, delle sue molteplici attività. Alla città lagunare viene riservata una centralità che agli occhi contemporanei appare inusuale. Per Luciana Boccardi è stato naturale produrre riviste con un impatto nazionale, lavorare in associazioni o pensare al centro storico come luogo ideale per un nuovo polo della moda internazionale. Non sono mancate iniziative originali, come ‘il mattellier’, quotidiano pubblicato nei solo quattro giorni del Carnevale del 1982, o la candidatura a consigliere comunale nel 1997, o un ristorante nel sestiere di Castello, divenuto luogo di litigi furibondi con il cuoco.
Il libro è anche l’incontro tra due donne e due colleghe. Due caratteri spigolosi, per quanto di generazioni differenti. La schiettezza della Boccardi zampilla da ogni riga, i commenti talvolta impietosi su personaggi dello spettacolo, della moda e della politica non si fanno desiderare e si alternano agli aneddoti gustosi: quelli su Vivien Leigh e Anna Wintour valgono il prezzo di copertina. Alda Vanzan, a cui certo non manca la penna bella affilata, affronta con grande rispetto, ma senza accondiscendenza, il rapporto con la più anziana e autorevole collega. L’autrice risolve il rebus con la formula dell’intervista lunga, delle domande brevi e delle risposte fiume, lasciando che sia la protagonista a raccontare e raccontarsi, senza imporre un registro narrativo che, probabilmente, avrebbe snaturato e reso artificiale la straordinaria storia di una donna di umili origini, capace di costruire una propria strada senza mai smettere di studiare, lavorare e imparare.
Titolo: La Boccardi
Editore: Supernova Edizioni
Pagine: 128
Prezzo di copertina: € 15,00
Devi fare login per commentare
Accedi