Letteratura
Il sistema delle regole
Era il Direttore delle Risorse Umane e io ero uno dei suoi collaboratori.
Aveva una sessantina d’anni e aveva lavorato un po’ dappertutto, diversamente da me, assunto in quella Azienda da giovane laureato e rimastoci fino a quel momento, un po’ per pigrizia, un po’ per affezione.
Ogni tanto, quando dovevamo prendere una decisione complessa, mi chiedeva “i precedenti”.
Mi interpellava con tono ironico: “Mi dica, lei che è la memoria storica di questa azienda: come avete gestito in passato situazioni come questa?”
Ero costretto a dirgli che in passato una volta si era deciso in un modo, una volta in un altro.
“Insomma, una gestione variegata, contraddittoria e ondivaga. Modello partecipazioni statali“, sentenziava ancora più ironico (l’azienda era appena stata privatizzata).
Poi scuoteva la testa, sospirava e diceva “Bisogna ripristinare il sistema delle regole!”.
Ecco, il sistema delle regole.
Un’accoppiata che mi è rimasta impressa.
Eravamo nel pieno di una fase di ristrutturazione dell’Azienda.
Molti responsabili di settore importanti erano appena stati sostituiti e occorreva costruire insieme con loro il resto dell’organigramma.
Il mio incarico prevedeva che parlassi con i nuovi Capi Area per raccogliere le loro proposte per la distribuzione dei vari incarichi dirigenziali.
Il problema più grosso lo avevo con il responsabile del marketing, un dirigente che fino a poche settimane prima aveva lavorato in un’altra azienda.
“Come sta andando con il responsabile del marketing?”, mi chiese una mattina il grande Capo.
Non faceva mai domande a caso.
Se mi aveva fatto quella domanda voleva dire che qualcuno gli aveva riferito che su quella partita stavo avendo delle difficoltà.
“Male”, risposi subito, “non vuole nessuno dei dirigenti che ha trovato nel settore, vuole tutta gente nuova.”
“E come pensa che noi si possa gestire quelli che ci sono adesso? Ci chiede di licenziarli?”
“Dice che non pretende tanto, gli basta che glieli togliamo dalla scatole e li sistemiamo da qualche altra parte”
“Che bravo! E dove crede che possiamo sistemarli?”
“Non ne ha la più pallida idea, pensa che noi delle risorse umane siamo pagati per questo, insomma che è affar nostro!”
“Gli parlerò io. Gli spiegherò che in un’azienda è giusto porsi degli obiettivi, ma anche tener conto dei vincoli. Io quando sono arrivato qui mica ho preteso di cacciare tutti quelli di voi che non mi sembravano all’altezza! Voi ho trovato e voi mi sono tenuto!”
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