Letteratura
Il prete bello
La incontro dopo tanto. Quarant’anni per la precisione.
C’è stata un’epoca in cui ci vedevamo tutti i giorni.
Un anno abbiamo frequentato addirittura la stessa classe.
Abbiamo entrambi un ricordo vivido di quel tempo e la cordialità è quella di allora.
“Sei ancora molto bella”, le dico.
“E tu sei più bugiardo di Pinocchio“, replica immediatamente, con la stessa risata di allora.
Le ricordo un episodio lontanissimo, da lei completamente rimosso.
Assistevamo ad una partita di calcio nel campetto dell’oratorio vicino a casa mia.
A nessuno dei due interessava il calcio, ma giocavano alcuni nostri amici.
Il prete che gestiva l’oratorio, un giovane sotto i trent’anni, alto, magro, decisamente di bell’aspetto, passò accanto a noi, concentrando per pochi secondi lo sguardo sulla mia amica.
Indossava una tonaca nera lunga fino ai piedi, come si usava allora.
Lei disse: “Se uno deve guardare le ragazze così, è meglio che non faccia il prete”.
Le ricordo adesso l’episodio.
Mi guarda perplessa, poi ride: “Veramente ho detto così?”.
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