Letteratura
Il ponte tibetano
Cara Gina,
nel suo libro “L’armonia del mondo” Pietro Citati scrive:
«Crediamo di conoscere la giovinezza e la vecchiaia: ma la maturità – la lunga e fugacissima età di mezzo, alla quale dovremmo affidare la parte migliore di noi – continua a rimanerci incomprensibile».
La frase mi ha colpito perché, anche se non ci avevo mai pensato, è proprio così che stanno le cose!
E’ difficile scandagliare lo stato d’animo di chi si trova, come noi due, “nell’età di mezzo”.
Giovinezza e vecchiaia sono già fasi più definite, più nitide.
Nell’età di mezzo le pulsioni sembrano meglio trattenute, le delusioni zavorrano gli entusiasmi troppo facili, le scelte sono più oculate o addirittura guardinghe, gli entusiasmi più trattenuti.
Insomma la capacità di controllare la situazione sembra totale.
Come quando ti trovi a venti metri d’altezza sopra un ponte tibetano.
Il percorso è ben delineato, privo di alternative, ti basta seguirlo e aggrapparti bene alle corde per non sbagliare.
L’emozione forse c’è ancora. In fondo ti trovi in mezzo al nulla a venti metri d’altezza e il viaggio può per questo motivo risultare emozionante. Ma, fino al momento dell’arrivo sull’altra sponda ti è preclusa la soddisfazione di improvvisare una variante.
Devi e puoi soltanto stare attento a dove metti i piedi.
Caro Gino,
Una premessa: è vero che, come dice qualcuno, la mezza età ha dilatato di molto i suoi confini, che i 70 sono i nuovi 50, e via discorrendo, ma mi sembra che tu stia un po’ esagerando nel tentativo, implicito in questo tuo scritto, di collocarti nell’età di mezzo, visto che per te questa età è passata da un po’ (stavo per scrivere: un bel po’)
Anche se ti riconosco perfettamente nella metafora del ponte tibetano. Legato ad un percorso, attento ad evitare ogni soprassalto emotivo, ogni variante, questo sei proprio tu, sputato.
La tua è un’età in cui è ancora possibile (ancora per un po’, non dico all’infinito) lasciarsi andare.
Uscire ogni tanto dalla carreggiata.
Un’età in cui si deve voler molto bene a se stessi.
Tu da questo punto di vista non fai abbastanza.
Ti ami, ti odi, ti lasci, poi torni a cercarti, ne dici quattro a te stesso, poi ti ripigli…
Tutto un andirivieni sentimentale.
Deciditi una volta per tutte, amati e basta. E ama meglio anche me!
Devi fare login per commentare
Accedi