Letteratura
Il peso degli anni
“Non sai come mi pesano gli anni”, dice uno dei due clienti del caffè, “il mio problema è che da giovane facevo molto sport”
“E quindi?”, gli chiede l’altro.
“Quindi non faccio altro che confrontarmi con il me stesso di quarant’anni fa, con la sua agilità, leggerezza, resistenza agli sforzi. E il confronto non è esaltante, ovviamente…”
“Capisco. Io non ho lo stesso problema, per fortuna. Mai fatto sport a livello agonistico, se mi confronto con il me stesso di qualche decennio fa, non trovo grandi differenze.”
“Mi sembri comunque abbastanza in forma”.
“Sai com’è. Cerco di mangiare poco e sano, cammino per almeno un paio di ore al giorno. Insomma, mi piace tenermi in esercizio. Aspiro a dimostrare un’età di molto inferiore alla mia. O perlomeno indefinibile.”
“Bravo!”, sottolinea la ragazza del bar, continuando a disporre le tazze nella lavastoviglie, “Voglio fare anch’io così! Peccato che oggi non me lo possa permettere.”
“Ma va!” risponde l’uomo.
“Due ore a spasso tutti i giorni! Ci proverò tra cinquant’anni, quando avrò la tua età e, forse andrò in pensione (e sottolineo forse)!” dice lei, con tono beffardo.
“Ti informo che tra cinquant’anni non avrai la mia età! Mica ho ottant’anni!”
“Se non li hai, poco ci manca…”
“Per tua informazione ne ho 67!”, dice l’uomo. Poi, rivolto all’amico aggiunge: “Vengo in questo caffè perché amo questa donna! Mi tratta come se avessi la sua età!”
“Ma cosa dici?”, risponde la donna, “se c’è una persona che rispetta i vecchi, quella sono io!”.
“Che ti avevo detto?”, dice, l’uomo, ridendo.
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