America

Il Far West di Simenon

17 Aprile 2018

Una tanto fertile che isolata valle, dell’Arizona al confine con il Messico, è lo spazio dove è ambientata questa storia dominata dalla tensione e dalla paura rese, in modo eccellente, da un maestro del giallo come lo è stato George Simenon.

Il fondo della bottiglia”, edito da Adelphi, è da considerare un caso spurio rispetto all’immensa produzione dello scrittore belga, sia per il luogo dove si svolge, sia per il tema che, nelle sue pagine dense, sviluppa con estrema puntualità.

Lo spazio prescelto è il Far West americano, con le sue sconfinate e rigogliose praterie dove pascolano le grandi mandrie, e i protagonisti sono i tradizionali cow boy ma, soprattutto, i ricchi proprietari di ranch, che vivono un’esistenza apparentemente staccata dal mondo.

Il tema è il confronto drammatico fra due fratelli che la vita ha allontanato l’uno dall’altro. Dei due, il primo,  Pat inteso P.M., è un professionista realizzato, con una moglie brillante e ricca che gli assicura una vita tranquilla e senza particolari preoccupazioni economiche, Donald, l’altro, un uomo in fuga, evaso da un penitenziario nel quale era stato recluso per un delitto i cui contorni non vengono volutamente chiariti.

Un uomo senza un soldo, braccato dalla giustizia, che vorrebbe disperatamente  ricongiungersi alla propria famiglia che, chissà per quale motivo, si trova in miseria dall’altra parte del confine, in Messico.

Un fiume in piena per le abbondanti piogge impedisce, però, a Donald il passaggio alla sponda messicana e lo costringe a rimanere nella valle muovendosi con un falso nome col quale il fratello lo ha presentato agli amici.

Due personalità, dunque, culturalmente e situazionalmente, diverse e proprio questa diversità è all’origine della complessa vicenda che, come una recita a soggetto, sconvolge la quotidianità della vita nella valle.

Fra i due fratelli si assiste ad un confronto drammatico, da una parte un’esistenza tranquilla scandita da grandi bevute e, dall’altra, una vita carica di turbamenti per cui il bere in dosi smodate, l’ubriacarsi, piuttosto che piacere irresistibile diviene strumento per annullare le angosce che lo rodono dentro.

Due fratelli che hanno percorso vie diverse, che d’improvviso si incontrano e sono costretti, per un verso o per l’altro, a seguire un destino non voluto, un esito che appare quasi tragicamente scontato.

Una storia di odio, di passioni forti, di amore ma, anche di generosità con una conclusione inaspettata e, nello stesso tempo, drammatica. Un racconto prezioso, in chiaro scuro, che non ti lascia senza un attimo di respiro e nel quale il lettore non può che lasciarsi coinvolgere fino in fondo.

 

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