Letteratura

Il deserto alieno di una vita di impazienza

6 Ottobre 2022

“Ci siamo baciati alla curva che la statale compie per entrare nella valle che circonda Pitigliano. Tutto buio, e la luce del paesino che lo rende come un castello incantato. Mi ha detto: peccato non avere una macchina fotografica ed io, guardando lei e il buio, le ho risposto: la bellezza non si fotografa, si ricorda. Ed ora che sono vecchio confermo: la bellezza è in noi, impregnata in ogni cellula del nostro corpo, ed è fatta di odori, di suoni, di brezze sulla pelle e di immagini irripetibili”.

Da qui in poi una vorticosa sarabanda di ricordi d’infanzia, di amori e delusioni, di cocenti sconfitte ed errori tragicomici: la vita avventurosa di uno dei giornalisti che, trent’anni fa, parteciparono a Mani Pulite e che, sia prima che dopo, hanno speso la vita a sfidare il mondo, a tentare mille porte girevoli, a vivere dove nessuno pensava sarebbe stato possibile. Questo è “Cronache Marziane” di Paolo Fusi – un libro che finisci in una notte di malinconica allegria e che ti ricorda ciò che sei e che avresti potuto essere. Un libro di cui sono orgoglioso di aver scritto la prefazione.

La caratteristica più straordinaria è proprio quell’ingenuità trasognata con cui Fusi attraversa esperienze importanti, come la guerra, la malattia, la solitudine in un paese (l’ennesimo) in cui si è completamente straniero. La malinconia riguarda proprio il fatto che, alla velocità con cui è stata vissuta, quella vita non ha lasciato spazio ad un amore che funzionasse. L’allegria è quella della scoperta continua della bellezza travolgente della vita, delle sorprese che ti sconvolgono nel deserto della Namibia, sulle terrazze di Vancouver, a lavare i panni ad Abidjan o, più semplicemente, scambiando figurine con il fioraio di Via Baccina, al centro del Rione Monti di Roma.

In 230 pagine di sogni e ricordi, ciò che più rimane impresso è un senso di gratitudine per il destino, ed il rammarico per aver ferito persone cui si voleva bene, ma senza essere abbastanza adulti per farlo. Le sole parole di rabbia sono per Zurigo e la fine degli anni di giornalismo di inchiesta: “Oggi, se mi chiedono di Zurigo, preferisco non rispondere. Come fuggendo da Sodoma e Gomorra, non mi sono mai voltato indietro – e, infatti non sono mai diventato una statua di sale”: la ferita più grande, mai rimarginata.

Un libro che regala mille sorrisi e qualche momento di riflessione – perché i ceffoni della vita, non importa quanto avventurosa, sono gli stessi per tutti. Ciò che resta, come raccontava l’omonimo capolavoro di Ray Bradbury, è un pianeta abbandonato, pieno solo di ricordi, che potrebbe davvero essere il Marte di ciascuno di noi.

 

Paolo Fusi (1959), romano, vive ad Erfurt (Germania). Nella sua carriera di giornalista di inchiesta ha pubblicato per molti dei grandi giornali europei, dal Sunday Times alla Berliner Zeitung ed al TagesAnzeiger di Zurigo. Per anni collaboratore del settimanale Avvenimenti. In lingua italiana ha pubblicato il saggio “Il cassiere di Saddam” (Consumedia, Bellinzona 2003) e le raccolte di racconti brevi “L’amore ai tempi del socialismo” e “Cronache di Buru-Buru”, oltre ai testi degli spettacoli di Teatro Canzone messi in scena dalla sua band, “L’estate infinita” e “Come foglie d’autunno”. Collabora con Gli Stati Generali dal 2018, ed è il fondatore del collettivo di ricercatori IBI World, che pubblica regolarmente su questo quotidiano online.

 

QUI LA SPLENDIDA RECENSIONE DI DAVIDE GIACALONE SU  Radio 102,5

 

COME PRENOTARE LA TUA COPIA DI “CRONACHE MARZIANE”

Per acquistare il libro basterà andare sul sito https://paolo-fusi.it/ e seguire le istruzioni sulla Home, oppure inviare un’email con oggetto “ORDINE CRONACHE MARZIANE” all’indirizzo email cherryfog.wa@gmail.com, specificando:

1.     il numero di copie che si desidera ricevere

2.     i propri dati: nome e cognome, indirizzo di spedizione

 

Si riceverà una prima email di risposta contenente le istruzioni per il pagamento e, successivamente, una seconda attestante l’avvenuta spedizione.

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