Letteratura

Il cuore di uomo, vita e opere di un chirurgo rivoluzionario

6 Marzo 2022

Esiste un albero delle storie che dà sempre molti frutti, alcuni sono bacati (sono le storie brutte come la guerra, le dittature), alcuni sono maturi e buonissimi (le storie che ci cambiano la vita); c’è infine una categoria, quella dei frutti che rimangono nascosti dalle foglie, sono quelli più in alto in attesa che qualcuno superi gli ostacoli e si meriti di incontrarli (la storia esemplare), per trovarla ci vuole fortuna, ma come diceva Pasteur “la fortuna aiuta le menti preparate”.
Luca Serafini è una di queste menti e ha trovato (o forse è lui a essere stato cercato dalla storia?) la vita di René Geronimo Favaloro, il protagonista del suo libro Il cuore di un uomo – Rizzoli.
Favaloro è stato un medico straordinario, è il cardiochirurgo che ha messo a punto l’intervento per il bypass coronarico, una tecnica che ha permesso di salvare milioni di vite, oltre a essere stato il primo chirurgo a effettuare un trapianto di cuore in Argentina.

La sua vita è davvero romanzesca, quasi da eroe di Dumas, nasce in Argentina, a La Plata il 12 luglio 1923 da una famiglia di origine italiana (i suoi nonni erano di Salina, città che gli conferirà la cittadinanza onoraria).
Completati gli studi in medicina, dove dimostrò la sua brillantezza, si trovò di fronte al muro burocratico/politico classico del Paese: per continuare a lavorare nell’Ospedale dell’Università gli venne chiesto di sottoscrivere un documento in cui si impegnava a seguire l’ideologia dominante (in Argentina c’è sempre un’ideologia dominante) in quel momento.
Rifiutò e accettò di rispondere all’appello di suo zio che viveva a Jacinto Aràuz nella Pampa, il deserto argentino, perché il medico condotto, ormai anziano e malato doveva assentarsi per curarsi.
Questa scelta segna la prima grande svolta della sua vita; partì per fermarsi solo qualche mese e ci rimase per anni, in quel villaggio diede vita a un grande centro di cura e si occupò non tanto di cardiochirurgia ma un po’ di tutto (fratture, parti, intossicazioni,etc..). Molto limpido fu il rapporto che riuscì a instaurare con i cittadini e con i due “scienziati” presenti in quel borgo di 2000 abitanti, il vecchio dottore e il farmacista mise a punto una sistema sanitario locale molto efficiente considerando la situazione. Era diventato uno di loro.
Si sposò con la sua fidanzata che lo seguì in ognuna delle fasi della sua vita.
L’esperienza nella Pampa si concluse perché René iniziò a interessarsi alla cardiochirurgia più di avanguardia, erano gli anni d’oro dello sviluppo di quella disciplina. E la Mecca per tutti coloro che volevano approfondirla era la Cleveland Clinic negli Stati Uniti, dove approdò nel 1962. I primi tempi furono difficili ma grazie alla forza di volontà e al sostegno della moglie riuscì a costruirsi un ruolo di primo piano e nel 1967 realizzò l’intervento che lo consegnò alla storia: il bypass coronarico.
Favaloro aveva avuto una grande evoluzione professionale al punto che ricevette offerte da milioni di dollari per continuare a operare negli Stati Uniti, ma lui era rimasto il ragazzo idealista che non firmò quel modulo a inizio carriera e così decise di tornare nel suo paese, per donare al suo popolo il suo sapere.
Lo stato argentino, come era successo anni prima, mise i bastoni tra le gambe a colui che ormai era una star della chirurgia mondiale, negando finanziamenti e aiuti alla costruzione del centro Favaloro: la sua idea era quella di offrire cure di eccellenza anche a chi non poteva permettersele e quindi accettava tutti non solo i benestanti che potevano pagarsi le terapie.
Purtroppo, la sua storia, con tutti gli ingredienti del successo, in poco tempo virò verso il peggio.
La moglie amata morì e contemporaneamente il chirurgo, senza appoggi, si espose economicamente con i suoi risparmi per l’acquisto di macchinari, il reclutamento di medici etc.. Gli aiuti promessi non arrivarono e il chirurgo fu travolto dai debiti.
Questo lo portò a suicidarsi a il 29 luglio del 2000 con un colpo al cuore.
Prima di compiere quel gesto, con una geometrica freddezza, scrisse le lettere ai governanti in cui denunciò lo stato di cose che lo avevano consumato; alla giovane compagna spiegò quanto l’amasse e che non aveva nulla contro di lei.
La notizia sconvolse l’Argentina, dove Renè era celeberrimo, e costrinse il Governo a prendere provvedimenti; così i debiti furono ripianati e alla nazione è rimasto un Centro di eccellenza per le cure delle malattie cardiovascolari e un’Università che continua a laureare medici di grande competenza.
Il Favaloro raccontato nel libro è una sorta di asceta laico, capace di resistere per lungo tempo alle avversità e alle lusinghe che la vita gli mise di fronte: passando dal sole della Pampa dove era popolano tra il popolo, alla pioggia metallica di Denver, dove è stato grande trai migliori, sempre attraverso il suo sguardo che detestava le diseguaglianze e amava l’umanità.

Il libro è MONUMENTAL per usare un vocabolo caro ai sudamericani, tanto per la storia che contiene, quanto per come è raccontata, magistralmente, dalla penna felice di Serafini.
Altrettanto interessante è il “dietro le quinte” di come è stato scritto, l’autore ci ha lavorato anni, ha viaggiato in Argentina dove ha parlato con i parenti, è stato a Salina a vedere i luoghi di origine dei nonni del chirurgo. Molto lavoro e il rischio di non vederlo compiuto per le incomprensioni con editori che non capivano la portata di questa storia e lo rimbalzavano.
Un amico, poi, gli ha consigliato di inviarlo al premio Zanibelli.
Luca ha vinto il premio e Favaloro è diventato un patrimonio di tutti.
Trovare la storia giusta sull’albero delle storie è già difficoltoso, raccontarla bene senza mai indugiare sulla lacrima facile o sulla santificazione del personaggio, non è banale, riuscirci restituendo grandezza a una figura come René è il motivo giusto per leggere questo libro.

Il cuore di un Uomo
Rizzoli
pp.302 18 euro
Copertina il doodle che gli è stato dedicato il 12 luglio 2019 il giorno in cui è nato.

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