Letteratura
Il carrello
– Hai di nuovo litigato con Marcello?
– Come fai a saperlo?
– Vi ho sentiti.
– Dì piuttosto che hai sentito lui. Io non ho alzato la voce.
– E’ vero, però in questo stabile ci siamo solo noi e lui..Non dovevo sforzarmi troppo con la fantasia per sapere con chi ce l’avesse…
– Ce l’aveva con me naturalmente.
– Che gli hai fatto?
– Gli ho detto che non può lasciare all’infinito il suo carrello della spesa nell’androne.
– Hai fatto bene. L’androne è già angusto, se in più devi ogni volta fare il periplo di quel carrello per passare…E lui ?
– Ha detto una cosa sorprendente: che non sa dove metterlo.
– Scommetto che gli hai dato un suggerimento…
– Puoi giurarci.
– E’ per questo che urlava?
– No, questo lo ha quasi divertito.
– Allora perchè si è incavolato?
– Perchè gli ho fatto notare che le regole vanno rispettate.
– Non mi sembra una frase offensiva.
– Per lui evidentemente sì. Mi ha detto che lui le regole se le ficca nello stesso posto in cui io vorrei cacciargli il carretto.
– E adesso cosa stai facendo?
– Porterò giù il nostro carrello.
– Ma e’ ancora più grande del suo! Non si passerà più del tutto!
– Meglio, così sarà lui a protestare!
– E cosa credi di ottenere con questo?
– Niente. Voglio solo dimostrargli la mia elasticità di pensiero. Non ti piacciono le nostre regole? Ok, adottiamo le tue!
– Ti avverto che ci sarà una nuova sceneggiata!
– Adoro le sceneggiate.
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