Letteratura
“Guarda com’eri bella!”
C’ è qualcosa di dolce nel suo sguardo.
La stessa dolcezza di tanti anni fa, quando l’ho conosciuta.
Mi ferma per strada vicino all’edicola.
“Come va ?” le chiedo.
“Tutto bene” risponde d’istinto, mentre mi abbraccia.
Poi le viene da ridere: “Ti ho detto tutto bene, ma non è vero, è un periodo tremendo”.
E comincia a raccontarmi dei problemi che ha con la madre, ormai troppo vecchia per essere lasciata sola, con il marito, la figlia, la cagnetta.
Poi mi chiede di me.
“Tutto bene” rispondo, prudentemente, anch’io.
Poi infilo una mano in tasca e ne tiro fuori il portafogli.
In uno scomparto c’è una foto del 1972 che ritrae lei all’epoca in cui ci siamo conosciuti.
Nella foto, in bianco e nero, lei sta mangiando un gelato. Guarda me che sto scattando la foto e ride.
“Guarda come eri bella!” dico, porgendole la foto e poi, quasi precipitosamente aggiungo : “E lo sei ancora!”
E’ sbalordita : “Cosa ci fai con questa foto in tasca?”
“L’ho trovata due giorni fa mettendo in ordine uno scatolone di vecchie foto. Ho pensato, visto che ogni tanto ci incrociamo, di metterla nel portafogli per regalartela alla prima occasione!”
“Che gentile! Ma non è vero che sono ancora bella!”
“Fidati, lo sei ancora moltissimo”
“Gentile due volte, allora” dice riponendola in borsa. Mi bacia di nuovo, poi riprende la sua strada.
Io entro dal tabaccaio.
Tenterò la fortuna con il Superenalotto.
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