Letteratura
Gruppo di lotta e di ricamo
Si sono sistemate intorno al tavolino a fianco del mio, al Caffè Rosso.
“Mi sembrava un sogno l’idea di cominciare lunedì…”, dice, sospirando, una delle due.
“Infatti era un sogno”, replica l’altra.
Dopo un po’ capisco che le due donne si erano iscritte ad un corso di ricamo, che doveva partire la settimana prossima. L’organizzatrice del corso, che aveva individuato uno spazio in cui realizzare, in sicurezza e con i dovuti distanziamenti, gli incontri con le allieve, all’ultimo momento ha deciso di rimandarlo a data da destinarsi.
“Dopo tanti mesi di quasi clausura, non vedevo l’ora…”, dice la prima signora, “Che poi, per dirla tutta, il ricamo era solo un pretesto, una scusa per trovarsi insieme e fare due chiacchiere…”
“Vero”.
Arriva il cameriere con i caffè.
Le due signore lo bevono, poi, diligentemente, rimettono la mascherina.
Qualche minuto dopo, bevo anch’io il mio caffè e, subito dopo, rimetto la mascherina.
Per una ventina di minuti mi immergo nella lettura del mio giornale.
Andamento della pandemia, nomina di viceministri e sottosegretari, polemiche sulle chiusure e sull’arrivo dei vaccini, dopo un po’ ne ho abbastanza.
Le due signore, nel frattempo, hanno cambiato argomento.
Il nuovo tema sono gli uomini e la loro inaffidabilità.
“In certi momenti sono disposti a prometterti tutto”, dice una,”Poi, quando si arriva al dunque… Il fatto è che in quei momenti dovresti fargli firmare una carta e poi metterla sotto il cuscino…”
“Avendo la lucidità per farlo, sarebbe un’ottima idea. Ma ci sono momenti in cui, anche adesso, alla mia età, faccio fatica ad essere lucida” risponde l’altra, sospirando.
Mi alzo per andare a pagare, pensando ad una piccola frase di Dorothy Parker sulla affidabilità del genere umano (senza distinzioni di genere):
Quando tu giuri che sei sua,/Con brividi e sospiri/E lui giura che la sua passione è/infinita, immortale /Signora, segnatelo: /Uno di voi mente.
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