Letteratura
Fabio Baldassarri, Il segreto di Procida
Recensione a Fabio Baldassari, “Il Segreto di Procida”, Kairós edizioni, Napoli, 2022, pp. 288, € 18,00, Collana “Kairós Storia”
Fabio Baldassarri è stato prima giornalista de l’Unità, poi presidente comunista della provincia di Livorno e sindaco di Piombino. Oggi, è autore di saggi e romanzi. L’ultima sua opera coniuga le due forme narrative. “Il segreto di Procida”, uscito per Kairós edizioni, è prima di tutto un romanzo giallo, in cui non si indaga un omicidio, ma un segreto ben più profondo, concernente la storia della chiesa cattolica.
Fabio Baldassarri passa dal mare della sua Piombino a quello di Procida, capitale italiana della cultura 2022. L’autore riesce a ricreare un ambiente vivido che il lettore tocca con mano. Si vede infatti Procida con le sue case, le strade, le chiese, i ristoranti, i piatti e i vini tipici.
- L’importanza di Baldassarre Cossa
Per comprendere il giallo da scoprire, è importante conoscere il nome dell’autore e di uno dei due protagonisti del romanzo, appunto Baldassarri. I Baldassarri erano una famiglia nobile fiorentina, precedentemente chiamata Chiarucci. La famiglia cambiò cognome in onore di un loro importante ospite, Baldassarre Cossa, meglio noto come Antipapa Giovanni XXIII, il quale fu destituito dal trono papale nel 1415 in modo che terminasse lo scisma d’occidente.
In quegli intrigati anni si scontravano i Papi romani con quelli avignonesi. La deposizione di Baldassarre Cossa terminò questo dualismo. L’Antipapa fu prima imprigionato, accusato delle peggiori nefandezze e poi liberato. Alla sua morte ebbe degna sepoltura come Papa Giovanni XXIII, nel battistero di Firenze.
L’autore intuisce che Baldassarre Cossa potesse custodire un vecchio segreto sulla dottrina ecclesiastica, grazie al quale l’Antipapa ottenne la libertà. Un segreto antico, risalente magari alla stesura della Genesi. Un segreto così dirompente la cui rivelazione avrebbe cambiato il corso della storia, magari evitando il rogo a Giordano Bruno due secoli più tardi.
- I protagonisti
Ora possiamo introdurre l’altro protagonista del romanzo, Giovanna Maria Bruno, detta Giami, lontana discendente del filosofo Nolano. Giami è a Procida a ricercare notizie sul cardinale Roberto Bellarmino, oggetto della sulla sua tesi di laurea. Bellarmino è stato prima tra i componenti del Sant’Uffizio che giudicarono Giordano Bruno e poi cardinale della diocesi di Capua. Da qui, si insediò almeno due anni a Procida.
Sin dalle prime pagine, Giami è destinata ad innamorarsi di Leo Baldassarri, corrispondente della Rai TV Toscana ed ex calciatore di buone promesse, la cui indole fumantina ne ha compromesso la carriera.
La storia d’amore rimane sullo sfondo perché i due si incontrano a causa dei rispettivi superiori, i quali hanno tutto l’interesse a farli conoscere. I motivi dell’incontro restano però oscuri anche al professore di Giami e al dirigente di Leo. Chi sembra avere un’idea più chiara è Bartolo Cherubini, il grande divulgatore, personaggio che ricorda da vicino il compianto Piero Angela.
Ma forse neanche il grande divulgatore conosce abbastanza bene l’importanza dell’incontro tra Giami e Leo. Forse le redini della storia sono tirate da qualcuno più in alto. Qualcuno che ha interesse a tutelare un antico segreto custodito a Procida o che vuole impossessarsene per i loschi fini?
- La lettura
Il lettore comprende insieme a Giami e Leo cosa si cela nelle loro indagini nell’isola. Indagini condotte nel calore di un’estate appena terminata, tra i turisti che partono e le celebrazioni per il patrono dell’isola, San Michele Arcangelo. La scrittura scorre agile e la narrativa si amalgama con la bontà storica del romanzo, le cui note a piè di pagina testimoniano il grande lavoro di ricerca archivistica.
L’autore dedica interamente l’ultimo capitolo alla vita di Baldassarre Cossa. Fabio Baldassarri approfondisce e aggiorna la vita del potente uomo di chiesa, a proposito del quale aveva già pubblicato una biografia nel 2019, con il titolo “Baldassarre Cossa, Papa e Antipapa” edita da Robin Edizioni.
Si consiglia vivamente la lettura de “Il segreto di Procida” a chi piace ragionare sulla storia senza perdere di vista la narrativa, grazie a una scrittura che porta il lettore nella Procida odierna e nei meandri del passato della chiesa cattolica.
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