Letteratura

Elogio degli ebook

23 Dicembre 2014

Appena posso compro ebook. Non ho una casa enorme e gli spazi ormai, dopo anni di acquisti compulsivi, sono del tutto saturi. Benvenuti gli ebook perciò. Quanto ai libri cartacei credo che sarà come nel passato: video killed the radio stars… oppure sarà come il cinema con il teatro, nel senso che il secondo dopo essere stato per millenni la forma principale di spettacolo ha ceduto il passo e si è affiancato alla decima Musa, che per conto suo non gode neanche ottima salute… Per il resto non ho feticci, specie “il feticcio delle merci e il suo arcano”.

E il prezzo? Vuoi mettere? Non finisco di ripeterlo a chi non sa: i capolavori di Dostoevskij nella mia edizione cartacea, l’adorata collana “Grandi Libri” della Garzanti , a 9,90 (ma io li ho presi un mese fa a 5,90). Dico 4018 pagg. e ti porti a “casa”   Delitto e castigoI demoniI fratelli KaramazovIl giocatoreL’idiotaI raccontiIl sosiaUmiliati e offesi! Ingombro nullo. Ancora: Tutte le opere di Freud della Bollati Boringhieri a 69,99  (ma sono state “lanciate” a 49,99) e risparmi un intero ripiano della libreria. Mentre tutto Balzac (101 titoli) in francese allo scandaloso prezzo di 1,78 €. Una cosa da piangere per la contentezza.

Gli ebook non solo si possono sottolineare, ma anche annotare. Recensire i libri diventa molto più facile: basta rielaborare gli appunti annotati impressionisticamente a margine che l’ereader si preoccupa di raccogliere per conto tuo sulla sinistra del dispositivo.  In più gli e-reader hanno i dizionari in linea (italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo) utilissimi per leggere libri in lingue che non controlli del tutto, e, cosa preziosissima, è possibile fare la ricerca delle parole-chiave.  Per esempio quante volte Verga ha usato la parola “lupini” nei Malavoglia, nel tentativo di chiarire se si trattava di lupini di mare, molluschi, (dosinia exoleta)  o lupini di terra, legumi  (lupinus albus). Nelle diatribe in rete, l’ebook risulta arma letale. Non torno più indietro al cartaceo, anche perché, ripeto, a casa non c’è più spazio. E poi, diciamolo, nella raccolta dei libri che invadono ogni dove la casa c’era  il gusto un po’ fesso di dire agli stupefatti ospiti con aria svagata (non parlo di me): “Boh non so, saranno 25.000…”, poi c’era la seconda domanda scema e la seconda risposta pronta: “Ma li hai letti tutti?”, “Non tutti quelli che sono qui ho letto, e non tutti quelli che ho letto sono qui”. Icastico e oracolare … Ecco, con gli ebook ci si risparmia questa pantomima: devono aprirti il pc o lo smartphone o l’e-reader per capire quanti e quali libri hai con te …

Sono semplicemente favolosi gli ebook e ti fanno sentire sempre “armato” nei momenti improvvisi di vuoto, all’estero, nell’attesa delle astanterie dei medici, in metropolitana, nel letto di casa o d’albergo prima di prendere sonno, e tutto con il minimo ingombro e con la lucina tutta per te, a ricostruirti l’atmosfera trasognata di quando eri ragazzo e leggevi alla luce fioca di un abat-jour …

L’ebook è la “guerra” con altri mezzi.  È la guerra intrapresa un dì: il corpo a corpo con la scrittura, alleviata dalla leggerezza. I tomi sono spariti. Il peso evaporato. Per non tacere della meravigliosa opportunità di scaricare su Play Books di Google tutto questo lavoro immane di digitalizzazione del patrimonio librario dell’umanità attualmente in corso. L’altro ieri ho scaricato sul mio smart circa 30 volumi del ‘700 (secolo che adoro, e che, detto per inciso, ha sdoganato il formato in 8° che da allora in poi è diventato un mass medium che ha contribuito non poco alla diffusione dei saperi), ebbene, mi sono commosso e ho baciato tre volte lo schermo: un lavoro leggero e facile di ricerca condotto su archive.org e quindi un leggerissimo giocar di polpastrelli per immettere nei miei supporti informatici (pc e smart ed e-reader in formato epub) preziosissime prime edizioni che in altre epoche avrei dovuto rincorrere per le biblioteche storiche del mondo.

Mi son sentito come il “Mondain” di Voltaire: “Le paradis terrestre est où je suis“.

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