Letteratura
Effetto terremoto
Maggio 1976.
Matteo, in quel periodo, lavorava e viveva a Venezia e frequentava un corso serale d’inglese.
Ci andava il martedì e il giovedì alle nove di sera.
La classe era composta da una decina di persone: c’era un attore di teatro, un architetto, un capitano dei carabinieri, un rappesentante di commercio, una studentessa, un impiegato della Dogana, qualche giovane commesso di negozi di souvenir, un giovane praticante avvocato.
Matteo andava volentieri a quelle lezioni.
Si era creata un’intesa amichevole tra gli alunni di quella classe e spesso, uscendo dalla scuola, Matteo si aggregava ad alcuni di loro per andare a bere qualcosa prima di rientrare a casa.
Quella sera, però, era pensieroso e preoccupato.
Poco prima di andare a lezione, aveva sentito al telefono la sua ragazza.
“Ho fatto il test”, gli aveva detto lei, “è positivo”.
Matteo aveva cercato subito di tranquillizzarla.
Ovviamente non riuscendoci, era turbatissimo lui stesso: aveva fatto una infinità di progetti per la sua vita, ma nel programma non figurava la possibilità di diventare padre a venticinque anni.
Fu mentre rifletteva sull’accaduto che la stanza in cui si trovava cominciò a tremare.
L’insegnante, una giovane inglese, impallidì .
Matteo e gli altri si guardarono negli occhi, poi, cercando di non lasciarsi prendere dal panico, scesero giù per le scale e andarono a posizionarsi al centro di Campo Sant’Angelo, ad una ventina di metri dalla sede della scuola.
“Qui forse siamo al sicuro, se viene giù qualche palazzo”, aveva suggerito uno di loro.
“Cosa sarà? ” chiese un altro.
“Magari sono solo movimenti di assestamento delle palafitte” disse il capitano dei carabinieri.
Matteo volse lo sguardo verso uno dei due architetti che, ironicamente, sussurrò : ” Teorie da carabiniere”.
Dopo una mezz’ora Matteo decise di tornare verso casa.
Appena rientrato, sentì squillare il telefono.
“Hai sentito il terremoto?”, chiese la sua ragazza “in tv dicono che in Friuli ha fatto sfracelli…”
“Sono appena rientrato dalla lezione di inglese, non so niente…”
“Accendi la tv.”
“Adesso lo faccio”
“Però prima devo dirti una cosa”.
“Cosa?”
“Non diventerai padre“, disse lei.
“No?”
“Almeno per il momento”
“Effetto terremoto?”
“Chi può saperlo?”
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