Letteratura
‘Educare controvento. Storie di maestre e maestri ribelli’ di Franco Lorenzoni
L’età scolare è per ogni individuo un periodo estremamente sensibile e fecondo. E’ l’età dei blocchi di partenza, quella in cui i bambini, futuri adulti, si preparano per gareggiare al meglio in quell’immenso campo di gioco che è la vita. Chiunque abbia dei figli pone continua attenzione affinché gli anni della scuola siano vissuti bene. Perché la scuola, insieme alla famiglia e alla società civile, ha un ruolo essenziale per la costruzione delle buone fondamenta di ogni individuo. Parte da questa constatazione fondamentale lo sforzo di molti maestri e maestre, e poi del personale docente dalle scuole medie in su, di offrire ai propri alunni, agli adolescenti, percorsi didattici innovativi e sfidanti. Perché la scuola è sempre stata e resta il luogo principale all’interno del quale si forma, prende sostanza, e si attualizza, il concetto di democrazia, cardine e regola della Repubblica Italiana. E’ la scuola il primo campo di battaglia contro differenze e discriminazioni. Parte da qui la riflessione e l’esperienza quarantennale di Franco Lorenzoni, maestro elementare, autore del libro ‘Educare controvento. Storie di maestre e maestri ribelli’, edizioni Sellerio (2023).
«Perché le differenze non si trasformino in discriminazione è necessario educare controvento, mettere in atto una ribellione nonviolenta. Educare alla libertà è un artigianato difficile, che ha bisogno di ispirarsi a chi ha saputo incarnare una rivolta tenace e quotidiana, in grado di costruire strumenti culturali capaci di accrescere le possibilità di scelta di tutte e tutti. Ma per educare controvento è necessario moltiplicare le domande e seminare inquietudine». Franco Lorenzoni ha fatto del suo lavoro una missione, si è dedicato per decenni all’educazione di bambini e ragazzi, diventando ricercatore e formatore in un laboratorio pedagogico d’avanguardia. Al centro di tutte le sue attività c’è sempre stata la scuola come strumento di lotta alle discriminazioni. Al suo attivo ha già due libri in cui racconta come la scuola può diventare quello che dovrebbe essere: luogo capace di dare piena voce a chi apprende. In questo suo terzo libro affronta il tema della scuola «incubatrice di vocazioni», come voleva Calamandrei, il cui fine è «il pieno sviluppo della persona umana» e il mezzo una ricerca continua delle proprie capacità per cercare di contrastare ogni esclusione sociale.
La scelta, il corpo, lo spazio, il tempo, il dialogo. l’arte del convivere e la conversione ecologica. Il libro è strutturato interno a questi temi. E per ogni tema è richiamato un mentore, un maestro capace di portare all’attenzione degli alunni quel tema in maniera tattile. Il maestro Lorenzoni ricostruisce la sua riflessione a partire dalla memoria, dal ricordo di esperienze vissute, da una serie di incontri e lezioni indimenticabili. Alterna per tutto il testo pratica e teoria. La pratica è nei capitoli dispari, che narrano ciò che nasce dal continuo dialogo con bambine e bambini e da laboratori che rovesciano il mondo per cercare di comprenderlo nei suoi aspetti fondamentali. La teoria è nei capitoli pari, ed emerge dagli incontri che lo hanno formato con maestre e maestri capaci di aprire prospettive nuove e inattese. Calamandrei che osserva il figlio crescere, Carla Melazzini e i maestri di strada, l’approccio psicoanalitico capace di ascolto di Alessandra Ginzburg, la matematica come liberazione del pensiero di Emma Castelnuovo, le innovazioni radicali di Mario Lodi e don Milani, l’opposizione a ogni esclusione etnica di Alexander Langer, l’utopia necessaria di Nora Giacobini, fino ad arrivare alle esperienze contemporanee di Malala Yousafzai e di Greta Thunberg. Sono tante le presenze che compongono questo affresco di pedagogia necessaria.
Fa da sottofondo a tutto il libro la riflessione sul ruolo della scuola oggi, il pensiero di essa per come è e per come dovrebbe essere. Alla fine del libro si esce con una convinzione profonda. Il diritto all’eduzione non è solo un diritto positivo, quindi sancito dal legislatore. Esso è anche un diritto naturale, preesistente a tutto. Qualcosa di universale e necessario, insomma. E quando diritto positivo e diritto naturale si saldano insieme nascono esperienze importanti ed essenziali come quelle raccontate da Francesco Lorenzoni e da lui vissute in prima persona nella casa-laboratorio di Cenci in Umbria, un centro di sperimentazione e di ricerca sui temi ecologici, scientifici, interculturali e dell’inclusione. Il libro di Lorenzoni non è destinato solo agli operatori della scuola. E’ soprattutto un libro per i genitori. E per i ragazzi. Per tutti coloro che vivono la scuola ogni giorno. Per tutti coloro che con il loro apporto di idee, di proposte, di attenzioni, possono contribuire a migliorarla, affinché essa, come ogni persona che la anima, possa cambiare, davvero, ogni giorno.
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