Letteratura

Di coppie sfilacciate, e tutto il resto, in tre romanzi

2 Giugno 2016

Da Senza pelle a Nessuno scompare davvero, passando per Una moglie giovane e bella: di come tre romanzi diversi raccontino di coppie alla deriva, donne alla ribalta e uomini imbalsamati.

Il pensiero mi è balenato in testa senza una ragione apparente o una logica riconoscibile: gli ultimi tre romanzi che ho letto, pubblicati da tre case editrici di tutto rispetto, sono dominati da umori comuni. Rapporti di coppia sfilacciati, solitudini incolmabili, donne in fuga da mariti distratti e egoisti, non senza una buona dose di autoironia, giusto per contenere le degenerazioni di un esistenzialismo postmoderno che alla lunga potrebbe risultare soffocante nella sua esattezza. Benvenuti quindi in atmosfere cittadine, che dall’Europa all’America, ci risucchiano nello specchio delle nostre ansie, dei nostri stati d’animo ballerini, delle nostre paure. Potremmo cominciare con Senza pelle di Nell Zink (Minimum fax, traduzione di Anna Mioni), storia di Tiffany, donna in balìa delle assurdità di Stephen, il marito egocentrico, fissato con il birdwatching e che le causa pure un aborto. La disgregazione del loro matrimonio equivale a quella di Tiffany, irriverente voce narrante (“A volte ripensavo alle cose che Stephen aveva detto durante il nostro corteggiamento lampo, cercando di reinserirle in un contesto che stavo comprendendo solo col tempo”), che passo passo, ridendo di sé, risale la china personale. E lei – questa donna divisa a metà tra spinte battagliere e scivolamenti nell’inadeguatezza dalla quale si tira fuori con energia – potrebbe essere la migliore amica di Elyria, protagonista e voce narrante di Nessuno scompare davvero di Catherine Lacey (Edizioni Sur, traduzione di Teresa Ciuffoletti), che un giorno prende e scappa di casa, lasciando la camera matrimoniale e un’esistenza precedente (una madre alcolizzata, una sorella geniale e suicida, tanto per gradire). Il dopo è un confrontarsi con un mondo severo, a volte incomprensibile, rimestando ricordi, segreti e dubbi (“Mi chiesi se eravamo davvero sposati o se stavamo semplicemente insieme a tempo indeterminato, e mi chiesi se il mio desiderio di alzarmi e mollarlo fosse un desiderio indigeno, una cosa che avevo partorito io stessa, o un volere estraneo, una scheggia, una cosa che andava rimossa”).

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Se Tiffany e Elyria si incontrassero per caso nel bel mezzo del loro fuggire, si riconoscerebbero, riderebbero e piangerebbero, senza farsi vedere, di rabbia e di sollievo per una ritrovata autonomia che sa di libertà. I loro uomini le guarderebbero interdetti e reagirebbero come il marito di Thelma non appena realizza che la moglie è scappata con Louise. (“Mi sembra che ci siano tre possibilità per il mondo. La prima: che se la passano peggio le donne. La seconda: che se la passano peggio gli uomini. La terza: che se la passano tutti ugualmente male”). A rappresentare tutti gli standard del maschio medio c’è Edward, personaggio chiave di Una moglie giovane e bella, il romanzo di Tommy Wieringa (Iperborea, traduzione di Claudia Cozzi e Claudia Di Palermo). Mitico, il nostro Eddy: farebbe scuola a tutti i quarantenni rampanti, che, con una certa sicumera nelle loro doti fisiche, prima ricercano nella giovinezza femminile un appiglio, un materassino antiurto, un’evasione, un trofeo, un amore che li rifletta inestinguibili, e poi si meravigliano di ritrovarsi imbarazzati, inopportuni e bugiardi (“Aveva cominciato a capire che anche la bellezza poteva causare dolore, proprio la bellezza: poteva tagliare con la luce”). Wieringa ci serve il cocktail psicologico da gran maestro, vedrete. Tornando alle donne. Le ragazze di questi tre romanzi esplosivi (“Le donne sono tutte uguali, disse. Custodi imperscrutabili di passioni indicibili”), tutte sulla trentina, sono un guazzabuglio di umori contrastanti (“Quello che volevo era stare da sola; stare da sola non era quello che volevo. Non volevo desiderare niente; volevo desiderare tutto” dice Elyria). Ci ricordano che stare al mondo è un gran casino. Ci assomigliano e inevitabilmente ci coinvolgono.

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