Letteratura
Dark Paris Blues di Régis Jauffret: lasciarsi un giorno a boulevard Raspail
Edizioni Clichy, per la collana Gare du Nord dedicata alla narrativa contemporanea francese, porta in libreria Dark Paris Blues, di Régis Jauffret (traduzione di Tania Spagnoli), scrittore che per i tipi di Libération è a metà strada tra la cattiveria di Houellebecq e l’umanità di Carrère. I protagonisti, Marjorie e Tibère, sono una coppia in crisi. Lei vuole lasciare lui, e prova a farlo, per quanto difficile dopo anni insieme. Dice di non amarlo più, o forse di amarlo troppo (“Vattene. Ti amo troppo per lasciarti. Amare troppo è come una sbronza. Non ti reggi in piedi, non hai neanche la forza di scappare”). Si svolge tutto in una notte, nel cuore di Parigi, tra boulevard Raspail e la rive gauche. Marjorie chiede una pausa. Implora Tibère di sparire. Tra l’altro è un pezzo che non hanno un rapporto sessuale: Marjorie è come terrorizzata, ossessionata dal desiderio, dagli slanci che Tibère potrebbe avvertire verso di lei o peggio verso le altre donne. La determinazione di piantarsi, di perdersi di vista è dettata dalla stanchezza, dalla consapevolezza improvvisa di farsi del male reciprocamente, di essersi cacciati in un angolo buio, in una palude. Mentre Marjorie e Tibère trascorrono insieme le ultime ore, tra recriminazioni, violenze e insicurezze, saltano fuori altri personaggi il cui destino si intreccia con il loro. La narrazione scorre serrata, sospesa. E sospesi sono i nostri ragazzi, intrappolati in una bolla affettiva (“la loro storia arrancava da diversi mesi. Una sorta di serpente grigio che li seguiva quando salivano le scale. Non facevano in tempo a chiudere la porta che lui strisciava dentro l’appartamento […]. In camera faceva loro la linguaccia mentre si preparavano a non fare l’amore”). Man mano che questo romanzo esistenzialista dalle sfumature black si dipana saltano fuori i segreti e tutto il torbido possibile. Permane un senso di spiazzamento. E un ritmo (blues) che assomiglia ad un battito o a uno scalpiccio di passi ansiosi.
Devi fare login per commentare
Accedi