Letteratura
La controclassifica di Rinascita Empoli
Dopo la prima controclassifica, proposta da Modusvivendi di Palermo, risaliamo l’Italia. La seconda libreria che si presta a questo gioco di ribaltamento delle logiche strettamente commerciali è la libreria Rinascita di Empoli.
Rinascita è un nome che di certo molti collegano alla storica libreria romana del PCI in via delle Botteghe Oscure, ormai chiusa da oltre un quinquennio, ma esistono varie strutture in Italia che sono sopravvissute a quel progetto politico-culturale. Quella di Empoli nasce nel ‘77 e si trasforma in cooperativa otto anni dopo. Un passaggio importante perché attualmente i soci sono più di settecento: una sorta di Barcellona FC della cultura – e il paragone calcistico è ancora più calzante se pensiamo che a gestire la libreria sono undici, sì, undici, libraie.
Nel ’94 aprono una nuova sede, dove ancora si trova l’attuale libreria. Nel 2007 inaugurano un secondo punto vendita. Il concetto base è però quello di un tempo, creare un “ambiente piacevole dove vivere, lavorare e accogliere amici clienti”, come si può leggere sul loro sito.
Alla richiesta di una controclassifica, con tanto di motivazioni, le libraie di Rinascita Empoli hanno risposto con una lista di dieci titoli ex aequo. Eccoli qui: sono, come spiega Cecilia Maffei, una delle infaticabili componenti della squadra, “dieci libri che parlano della nostra Rinascita: in tutti, un cantuccio di ognuna, una storia nella nostra storia, un volto della nostra identità.
1. Claudia Schreiber, Dolce come le amarene (Keller, 2014)
Dopo il rosa shocking del long seller “La felicità di Emma”, Schreiber si riaffaccia con un verdissimo inno alla vita, alle radici familiari, che, come il ciliegio sottoposto a lenta maturazione, stagione dopo stagione, ci fanno spiccare il volo e attutiscono i nostri atterraggi bruschi, ovunque ci conducano le nostre ali.
2. Fabio Genovesi , Chi manda le onde (Mondadori, 2015)
Graditissimo ritorno, a quattro anni esatti dalla pubblicazione di “Esche vive”, per lo scrittore pescatore fortemarmino. In una Versilia dove può accadere di tutto, vivaio di personaggi estremi, tra il grottesco e il noir, ai quali nemmeno il più cinico dei lettori riesce a negare un accenno di simpatia, ecco la domanda dall’eterno ricorso…
3. Maurizio De Giovanni, In fondo al tuo cuore (Einaudi, 2014)
Forse il meno adatto alla definizione di noir fra i libri dello scrittore napoletano. Un libro che, senza giri di parole, sembra scritto proprio per arrivare fino in fondo al cuore di ognuno di noi. “Inferno per il commissario Ricciardi”, recita il sottotitolo; una volta letto, ci si domanda se l’inferno non sia invece per il lettore, tanto dentro la storia quanto impossibilitato a uscirne indenne. Un graffio all’anima, notti insonni, pagine che ti restano appiccicate addosso come il caldo opprimente delle estati partenopee. Puro amore.
4. Antonio Manzini, Non è stagione (Sellerio 2015)
Ci travestiamo di blu per scoprire un altro nome che amiamo proporre ai nostri lettori, quello di Antonio Manzini e del suo terzogenito in Sellerio. Da Roma, sua città natale, ad Aosta, città letteraria adottiva, riecco il vicequestore Schiavone, col vizietto della marijuana, indagare sul rapimento di una bella liceale, che dischiude una grolla di Pandora colma di efferatezze. Sempre in bilico tra commedia e poliziesco, un libro per tutti gli innamorati delle contraddizioni del nostro bel Paese dove, stavolta, nevica addirittura in maggio.
5. Aurélie Neyret e Raphael Baud, Le vacanze del Signor Rino (Valentina, 2014)
Dopo una primavera insolita, godiamoci tutti i colori e gli ingrandimenti mozzafiato del Signor Rino, che fa un grande viaggio nella primigenia Savana. Quando tornerà allo zoo, gli amici di sempre lo riempiranno di baci e abbracci e lui avrà per loro meravigliosi doni. Illustrazioni sognanti e parole tenerissime. Da 3 a 99 anni.
6. Erri De Luca, La parola contraria (Feltrinelli, 2015)
A qualsiasi età la parola, così come l’opinione, non è trattabile; tantomeno lo sono la libertà di parola e la libertà di opinione.
Ricordiamocelo, ogni tanto.
7. Fabio Bartolomei, Giulia 1300 e altri miracoli (e/o, 2011)
Una scoperta di cui andiamo particolarmente fiere, una tragicommedia strepitosa che si legge d’un fiato, con qualche ingenuità stilistica da opera prima, che poi l’autore si è fatto largamente perdonare. Adesso lo conoscono in tanti, Fabio, ma a noi piace essere tra le prime che ci hanno creduto “di pancia e di cuore” e che tuttora continuano a farlo conoscere. Dal 19 febbraio anche al cinema…
8. Hakan Gunday, A con Z (Marcos Y Marcos, 2015)
Fresco di stampa e già consigliatissimo. Quando si dice quattrocento pagine e non sentirle – dove si va ben oltre le cinquanta sfumature (di noia). Per chi ama i cambi repentini e i colpi di scena, finalmente ecco l’ottima traduzione in Italia di un romanzo-cult turco. Due personaggi, due mondi, i destini di un Paese aspro e in continua trasformazione. “Forse è per questo motivo che la vita continua… Perché nessuno può sapere a cosa è destinato e perché…” Un viaggio esperienziale, per lettori impavidi e molto curiosi.
9. Peter Cameron, Il weekend (Adelphi, 2013)
Non può mancare all’appello il nostro ospite straniero d’eccezione, Peter Cameron, che è venuto a trovarci nel settembre 2013. Lasciatevi travolgere dalla forza emotiva e dalla sensibilità profonda dei suoi dialoghi, in grado di spalancare le porte di ogni anima con un tocco di delicata femminilità.
10. Andrea Vismara, Iddu (Spartaco, 2014)
Dove i protagonisti sono 10, anzi 11, come le libraie di Rinascita Empoli. Iddu è l’undicesimo protagonista, quel vulcano grazie alla cui eruzione finale ogni personaggio, col proprio carico di dolore e delusioni, trova la propria la strada: per alcuni salvifica, per altri no, per tutti, comunque, catartica. Una grande metafora della vita, tanto improbabile quanto “vera”, in cui ognuno può riconoscersi e in cui Andrea e la sua inseparabile colonna sonora ci accompagnano verso un imperdibile battesimo del fuoco.
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