Letteratura

Candore di Mario Desiati e la sublimazione del piacere

17 Ottobre 2016

candore

Mario Desiati, autore di Candore, libro edito dalla casa editrice Einaudi, ha saputo confezionare un romanzo che io definirei caratterizzato da sfumature pirandelliane.

Quella che si narra è la storia di Martino, un ragazzo che può essere paragonato alla figura dell’inetto così tanto presa come punto di riferimento non solo da Pirandello ma anche da altri autori come Kafka e Italo Svevo. Martino infatti rispecchia in toto le caratteristiche dell’inetto perché vive ai margini della società dalla quale si sente escluso e prova vergogna e ribrezzo per se stesso. E’ un mediocre, non aspira a nulla che possa fargli elevare la sua condizione sociale e si gongola in questa sua precarietà infantile senza avere una spina dorsale che lo porterebbe a raggiungere traguardi insperati.

Ha un viso da bravo ragazzo, ma ha un lato oscuro che è il perno di tutta quanta la narrazione ovvero è attirato dalla pornografia che viene sublimata a tal punto da diventare componente integrante della sua vita. Non nell’accezione classica però. Lui non si spinge mai oltre e da voyeur qual è si limita ad ammirare il corpo delle donne tanto da paragonare ognuna ad un’attrice diversa che popola le sue fantasie erotiche.

E’ costretto a vivere in solitudine, nessuna donna vorrebbe stargli accanto e chi ci prova finisce inevitabilmente per fuggire sentendosi un oggetto preda delle sue elucubrazioni. Forse avrà vissuto la fase dell’innamoramento, ma è finita in briciole. Si aggira per la città senza un soldo, gli incarichi che ottiene sono poca cosa, spesso in locali notturni, e proprio la notte diventa la sua fase del giorni preferita.

In tutto ciò colpisce il suo gusto raffinato legato ad un erotismo che vede protagonista una donna agghindata con autoreggenti, corsetti, bracciali, collane ed anelli come se la sua soddisfazione dipendesse da un modello di femmina vecchio stile con la quale il piacere non viene immediatamente soddisfatto ma si consuma lentamente nell’attesa ed ecco che qui emerge il gran talento di Mario Desiati che ha scritto un romanzo dai tratti delicati e incisivi senza perdersi in espressioni che richiamassero una volgarità esasperata facendo di Candore una celebrazione dei sensi che culmina in un piacere che si prolunga all’infinito e che vede coinvolta la parte più intima di noi stessi.

Votazione complessiva: 9

0 Commenti

Devi fare login per commentare

Login

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.