Letteratura
Belle o brutte
Aldo è un vecchio amico.
Frequentiamo lo stesso caffè e abbiamo più o meno gli stessi orari.
In pratica, senza darci mai appuntamento, ci vediamo quasi tutti i giorni.
Di solito, essendo molto mattiniero, sono il primo ad arrivare.
Quando entra nel locale, Aldo dà un’occhiata in giro per capire dove sono seduto e quando mi ha localizzato, viene a sedersi vicino a me e ordina il caffè.
Lo prende ristretto e senza zucchero, diversamente da me che lo voglio lungo, ben zuccherato e con un goccio di latte freddo.
I baristi lo sanno, non aspettano nemmeno che formuliamo l’ordine, ci basta un cenno e si attivano.
Aldo ama fare continuamente commenti sulle persone che entrano nel locale.
Soprattutto su quelle di sesso femminile.
I suoi sono in genere commenti che riguardano il fisico o l’abbigliamento.
Commenti quasi sempre benevoli, qualche volta ammirati.
In genere lo lascio dire, senza replicare.
Ma oggi non ho resistito e gli ho detto una cosa che pensavo da tempo: “Non c’è dubbio, belle o brutte ti piacciono tutte!”
“Non sono cieco“, mi ha risposto, “però è vero, con gli anni si diventa meno selettivi. Una mia amica tempo fa, sorprendendomi molto, perché pensavo fosse una che se la tirava, mi disse: Ti informo che sono una di bocca buona. Ecco io a volte mi sento così.”
“Quindi è vero! Belle o brutte ti piacciono tutte?”, l’ho incalzato
“Quanto ti piace ‘sta frase! Ma non mi offendo. In fondo è quasi vero: mi è molto difficile non notare qualcosa di bello in una donna. Se poi è una bellezza che gli altri non colgono, pazienza…”
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