Letteratura

Bambini e coronavirus: una storia per essere protagonisti. Capitolo II

2 Aprile 2020

Capitolo II

I bambini salirono le scale velocemente ma avevano perso la loro solita irruenza. Quell’enigma cominciava a tormentarli e spengeva l’energia delle gambe ma acuiva l’intelligenza. Erano diventati come gatti…tutti i cinque sensi adesso erano affinatissimi, si guardavano intorno, i loro occhi profondissimi scrutavano gli sguardi altrui per riuscire a scorgervi la chiave di quel segreto. Se si fosse aperta una piccola crepa nell’intonaco del muro della scuola non sarebbe sfuggita loro tanto alto era il grado di concentrazione di tutti. Entrarono in classe e si disposero ognuno al proprio posto. A quell’ora il sole colpiva le lunghe finestre che sostituivano completamente il muro ovest della 2C. La classe era inondata di luce e sembrava impossibile che con quel meraviglioso sole potesse accadere qualcosa di brutto…eppure le maestre attendevano che i bambini si sedessero con una strana espressione. Non si mostravano impazienti di cominciare la lezione del pomeriggio, anzi, sembrava che cercassero in tutti i modi di rimandarne l’inizio. La maestra Gabriella si mise a cancellare con cura la lavagna mentre la maestra Cristina passava in rassegna i quaderni di italiano, poi quelli di storia e poi quelli d’inglese. Insomma nessuno parlava ed il silenzio cominciava a diventare insopportabile. Alla fine la maestra Gabriella trasse un grosso sospiro e disse: <Bambini dobbiamo dirvi una cosa importante. Molto probabilmente da domani, per un periodo piuttosto lungo e ancora indefinito, non verremo più scuola…>

<Siiiiiiiiiiiiii!!! Evvai!!! VA-CAN-ZA! VA-CAN-ZA!> esultò Brando alzando le braccia per aria e dimenando il fondoschiena a destra e a sinistra.

<Calmati Brando, ascoltate ragazzi> intervenne la maestra Cristina <purtroppo questo periodo non sarà una vacanza ma dovremo stare tutti a casa perché in tutto il mondo si stanno verificando dei fatti molto preoccupanti. Forse lo avrete sentito dire alla televisione oppure dai vostri genitori: accade che mentre le persone sono fuori, all’aperto, mentre passeggiano o si recano a lavoro ad un certo punto qualcuno sparisce. Puff! Prima c’era e un minuto dopo non c’è più. Non si sa dove vada e non si conosce chi lo faccia sparire. L’unico indizio che abbiamo per capire chi sia il responsabile di queste sparizioni è un segno che rimane come stampato in terra al posto di coloro che scompaiono. È come un timbro a forma di corona con al centro la scritta: The Crown>.

<Ci pensate? E se sparisse la scuola?!> rise Lorenzo.

<Bambini è una cosa seria. Comunque la scuola non può sparire perché i bambini sono i meno preferiti da The Crown, i più colpiti invece sono gli uomini, gli animali invece possono stare tranquilli. Non ne è mai sparito uno…>

<Potremmo travestirci tutti quanti da animali…io a casa ho il vestito da coccinella!> esordì Alice

<Bella idea Alice! Ma purtroppo non funziona così… Allora, poiché non ci vedremo fino a che qualcuno non sconfiggerà questo farabutto di The Crown, avremmo pensato di consegnarvi un piccolo regalo: un quaderno. Ma non è un quaderno come gli  altri che avete già, è un quaderno speciale!> disse la maestra Gabriella.

<Questo quaderno sarà per voi come una finestra sul cuore dei vostri compagni. Non vi potrete più incontrare perché sarà vietato uscire di casa, ma voi potrete scrivere i vostri ricordi, le vostre emozioni, i vostri pensieri sul quaderno, delle lettere per i vostri amici e vedrete che non vi sentirete più soli anzi scoprirete che tutto quello che scriverete sarà come se lo leggessero tutti i vostri compagni> spiegò la maestra Cristina.

<Ma com’è possibile? Se non possiamo uscire di casa! Nessuno saprà mai che cosa abbiamo scritto!> protestò Tiziano.

<Ci vorrebbe un piccione viaggiatore!> propose Dario

<Giusto! Se gli animali possono uscire dovremmo affidarci a loro! Anche i cani sono bravi! Potremmo trovare dei cani…tipo quelli da tartufo! Forse possono annusarci e trovarci!> concluse Pietro.

<Bambini è più facile…basta crederci. Dovrete credere che i vostri compagni non vi hanno abbandonato, che la vostra amicizia vi sta tenendo uniti, che la vostra classe, anche se non si riunirà tra queste quattro mura, correrà sulle fila dell’affetto che collega ciascuno di voi e scoprirete che…il vostro quaderno avrà davvero bocca e orecchie> spiegò la maestra Gabriella.

I bambini si guardarono esterrefatti. Non sapevano che cosa li sconvolgesse di più: se il fatto di non poter più neanche uscire di casa o che le maestre si mostrassero così sicure di questo quaderno speciale. Tutto questo era quasi fantascientifico. Fino al giorno prima se c’era qualcosa di sicuro per i bambini era il fatto che tutte le mattine, tranne il sabato e la domenica, dovessero andare a scuola. Quel giorno, di punto in bianco, scoprivano che non sarebbero POTUTI più andare a scuola! Neanche volendolo! E non sapevano nemmeno fino a quando! In più le maestre avevano tirato fuori questa storia del quaderno speciale! C’era ben di che essere frastornati!

Le maestre consegnarono a ciascun bambino il quaderno. Erano tutti uguali, tutti rossi, tutti a righe. Ad una prima occhiata sembravano dei normalissimi quaderni. I bambini li controllarono centimetro per centimetro ma non scoprirono niente di interessante. Erano dei quaderni come tutti gli altri.

<Allora bambini quando scriverete su questo quaderno dovrete sempre iniziare scrivendo la data del giorno e poi scrivendo una moltiplicazione a vostra scelta. Per esempio scriverete: 5 marzo 2020 e poi 3×5=15> disse la maestra Gabriella.

<Poi dovrete leggere la data e la moltiplicazione ad alta voce. Mi raccomando è molto importante! Dopo potrete scrivere e disegnare tutto quello che vorrete> terminò la maestra Cristina.

<Ah! Ricordate, cari bambini, che gli adulti avranno bisogno di voi… Li vedrete preoccupati, scocciati, annoiati e a volte persino tristi ma non vi spaventate, purtroppo The Crown semina tra le persone questi sentimenti per togliere loro il sorriso e le energie e riuscire ancora meglio nella sua opera distruttrice. Ricordate bambini: siete voi la speranza di noi adulti. Voi potete insegnarci a sorridere e a sperare quando a noi grandi non riesce più. Coraggio! Avete una grande missione da compiere in questi giorni che verranno e non dimenticate che non sarete mai soli…avrete il quaderno rosso con voi> aggiunse la maestra Gabriella.

Appena finito di spiegare come i bambini avrebbero dovuto utilizzare il quaderno la campanella suonò e segnò la fine di quella stranissima giornata di scuola.

I bambini si caricarono sulle spalle uno zaino pesantissimo colmo di libri e quaderni necessari per poter svolgere i molti compiti loro assegnati dalle insegnanti per proseguire gli studi in questo periodo di chiusura delle scuole. Scesero le scale e, in quel momento, realizzarono che non si sarebbero visti per molto tempo. La malinconia di quel saluto prima di andare a casa divenne così ingombrante che qualche bambina e qualche bambino cominciò a piangere. Gli alunni si riversarono nel giardino della scuola e tra abbracci e baci si avviarono verso il cancello. I bambini della 2C però non sembravano tristi come gli altri…stringevano tutti in mano il quaderno rosso.

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