Letteratura
Il leghista che leggeva Camilleri
Il ricordo è un po’ datato, sono trascorsi circa vent’anni, ma mi è sembrato interessante, visto che l’attualità ne ripropone il protagonista alla ribalta della cronaca politica, farlo riemergere dal pozzo senza fondo della memoria per riproporlo al lettore interessato alle curiosità.
Il protagonista di cui scrivo è quell’Attilio Fontana, oggi candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia. Ebbene, mi è capitato di incontrare a Palermo questo gentile signore, allora presidente del consiglio regionale della Lombardia, in occasione di una delle tante kermesse politico-culturali che noiosamente segnano le cronache del nostro Paese.
Casualmente, ci troviamo accanto e, come normalmente avviene, scambiamo quattro chiacchiere. Quando l’Attilio, mi prendo la confidenza del tu, intuisce che si trova di fronte ad un siciliano, si lascia andare a tutta una fraseologia che mi lascia alquanto perplesso. Qualche secondo di incertezza, poi sbotta stupefatto: “ma come, è Camilleri !” In effetti, quel modo di esprimersi era tipico dello scrittore empedoclino e, vedi caso !, io da siciliano, da empedoclino, non me ne ero accorto”.
Scoprii così che il nostro, alla faccia del leghismo di maniera, era un appassionato lettore delle opere dell’inventore del commissario Montalbano di cui si piccava di riprodurre nella conversazione il linguaggio. Alla faccia della manifestazione che ci aveva fatto incontrare, cominciammo così a parlare di Camilleri, delle sue storie, dei luoghi che facevano da cornice ambientale ai suoi racconti.
D’altra parte, per altra casualità, l’Attilio si trovava a parlare con chi Camilleri lo conosceva bene, visto che casa dei miei genitori e quella della famiglia dello scrittore si fronteggiavano in quella stretta via La Porta della cittadina marinara dov’egli era nato e vissuto.
Fu un bel momento confortato da scambi di opinioni e perfino simpatiche battute che durò tutto il tempo della manifestazione. Quell’occasione mi confermò che i riferimenti culturali possono abbattere i tanti muri di incomunicabilità che talora vengono alzati senza ragione.
La chiudo qui e, sperando che quest’episodio che ho riesumato torni alla mente del Fontana, mi pare doveroso fargli gli auguri di buona fortuna ricordando al leghista che, lombardi o siciliani che siamo facciamo tutti parte di questa nostra grande Italia.
Devi fare login per commentare
Accedi