Letteratura

8 settembre ’43

3 Febbraio 2018

Anche quel tardo pomeriggio, una dei tanti trascorsi nell’attesa di qualcosa che non arrivava, la radio era accesa e la voce di un tenore rilanciava nel silenzio l’ammaliante “Là ci darem la mano” del don Giovanni. Quando il tono si elevò più alto, un improvviso intruso gracchiare ne interruppe l’esecuzione. Qualche secondo d’attesa e l’irrompere, inaspettato, dalla voce dello speaker che annunciava un importante comunicato del Capo del Governo.

“Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta.”

Un pesante silenzio, fra gli sguardi incerti e dubbiosi dei presenti, seguì quelle parole. Poi fu la stessa mamma Mariannina, che dimostrava molti più anni di quelli che aveva, a lasciarsi scappare la domanda che nessuno di loro ancora osava porre.

< Ma, allora, la guerra è finita ? É forse questo che voleva dire il signor marchese ?>
Il fascino che, da sempre, suscitava in lei il mondo aristocratico non le permetteva di negare un titolo a chi se ne fregiava, per lei il generale Pietro Badoglio era soprattutto il marchese del Sabotino.
La zia Rosa, avrebbe voluto dire anche lei qualcosa ma, prima di parlare, ebbe un attimo di esitazione.

< Mamma, non lo so, forse quello – e indicò col dito la vecchia radio – ha parlato di cessazione delle ostilità, non ha detto proprio che è finita la guerra>

< Io non so, lo sapete, di queste cose non ci capisco più di tanto, speriamo che sia davvero tutto finito>.
Mariannina aveva appena concluso di pronunciare quelle parole accorate che, dalla strada arrivò un vociare convulso. Zia Rosa si precipitò alla finestra, spalancò le imposte e, al suo sguardo si offrì uno spettacolo straordinario; la gente era scesa in strada e, quasi in preda ad una sorta di delirio, si abbracciava lasciandosi andare a manifestazioni incredibili e cominciavano ad apparire perfino le bandiere.

<Che succede? Che sono quelle grida ? Ma la gente è davvero uscita di testa ?>
Era ancora una volta mamma Mariannina che, restando seduta nella poltrona dove passava molto tempo della sua giornata, a farsi sentire. A lei faceva eco la zia Rosa.

< Si, sembrano impazziti, vieni alla finestra, ballano, cantano, festeggiano la fine della  guerra! >

Mamma Mariannina non rispose, d’un tratto si era incupita, un pensiero fisso le attraversava la mente. I figli, i due figli, erano lontani là dove fino si stava ancora combattendo.
< Su mamma, insisteva la zia Rosa, vieni che la gente si è fatta tanta, e ci sono molte bandiere!>
Mamma Mariannina non si smosse, con gli occhi vuoti, appariva lontana molte miglia in un luogo della mente abitato dal dubbio e dalla paura.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.