Letteratura
26 aprile 1986
Aprile è un mese crudele, se nel buio
esplosioni boati laceranti sirene
bucano il sonno di martiri futuri
un occhio spalancato sul tetto scoppiato
del quarto reattore fondendo
acciaio cemento sbriciolando
pareti finestre infrangibili
sfondando porte blindate
fuochi artificiali assassini
scintille come stelle a ghirlanda
colonne radioattive di luce iridescente
vapore e grafite nell’aria
odore di brucio di morte
sbianca la notte infuoca il cielo
colpevole terrore
procedure violate da nascondere
sacrificio di eroi immolati
per spegnere bloccare
la catastrofe
camminano in fila ectoplasmi evacuati
pelle squamata labbra riarse
volti ustionati vista annebbiata
tremanti innocenti ubbidienti
attenzione attenzione compagni
sarà per poco forse per sempre
addio alle case addio al paese
mentre bianca la nube si espande
lentamente si alza si infiltra
in tombini fessure spiragli
contamina acque di fiumi di laghi
inquina sorgenti avvelena terreni
impregna radici nei boschi
dilaga incolta sterpaglia
erbaccia impazzita nei prati
sementi distrutte ortaggi deformi
ululati muggiti di bestie malate
il sangue di molti appestato
i feti abortiti
annerite di fumo
chilometriche dita
artigliano l’etere molle
lo graffiano con atomi sporchi
spargendo energia miscelata
effluvi silenti letali
in spazi sguarniti
aldilà di frontiere
prodotto di scienza
incoscienza
da guerra industriale
minaccia incurabile eterna
ammorbante vendetta
del nucleo squarciato
tombale.
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