Letteratura

19 luglio 1992

18 Luglio 2022

Facitilu a pizzudda:

fa chiù danno iddu cca

chi l’autru a Roma.

 

Lui stava al mare

a Villagrazia nuotava

guardava il Tour de France

poi nella borsa

le carte processuali

un costume gli occhiali

l’agenda rossa

cartonata.

 

Alla moglie ci vediamo stasera

di fretta un bacio, e via

sulla Croma blindata

due auto di scorta;

sa bene che il tritolo

è già arrivato

se fuma le Dunhill

non ha paura

piuttosto è rassegnato.

 

Alle cinque di sera

la domenica

nel luglio vuoto

di gente di pensieri

va da sua madre

per un saluto

al civico ventuno

del condominio giallo

in una strada

imbuto.

 

Lei di vedetta

sospetta come sempre

e sempre teme

il boato

un muggito di terra squassata

l’asfalto che esplode

suo figlio che esplode

bruciato

con altri cinque

colpevoli di niente.

 

Esempio di rara rigorosa

coerenza

medaglia d’oro

l’aeroporto gli verrà

intitolato

ma

il vile agguato

di efferata ferocia

previsto prevedibile

senz’altro programmato

le trattative tra due poteri

papelli talpe appalti investimenti

uffici giudiziari

la questura

contiguità complicità

colossali depistaggi

insabbiamenti.

Congiura del silenzio.

 

Non vogliamo autorità

funerali di stato

la verità invece

quella ci spetta

quella negata

la verità che ancora

aspetta

l’agenda rossa

mai più trovata.

 

 

 

 

 

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