Letteratura
11 luglio 1995
Li cercano ancora, li trovano ancora
quel poco che di loro rimane
ossa, scarpe, brandelli di camicia
affiorano tra i muschi e le felci
del bosco catacomba di Buljim
lì dove si erano nascosti
senza memoria di cosa sono stati
operai, contadini, soldati
ansiosi di vita pensosi di un domani
non tutti santi non tutti innocenti
ma giusti per troppa sofferenza
redenti da paura e dolore
figli padri mariti fidanzati
li aspettano le donne
scampate all’orrore
allontanate a forza
bambini tenuti per mano
di fianco anziani intorpiditi
straziati dalla colpa
di essersi salvati
di averli abbandonati
mentre loro rabbiosi
si intanano nel folto
di rami foglie erba
trasalendo all’ascolto
di spari crepitanti giù in paese
ordini urlati grida boati
vedono il fumo salire dalle case
lampi di fuoco esplosi nel buio
lontano l’odore di bruciato
rumore pressante più vicino
dei passi concitati pesanti
respiro affannato di chi insegue
povere lepri in cerca di rifugio
sbiancati tremanti di terrore
si voltano a guardare
le facce sudate dei boia
i ghigni feroci trionfanti
per una così facile vittoria
sorpresi da colpi di mitraglia
abbracciano la terra liberati
martiri illusi dalla grande storia
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