Fumetti

La prospettiva di un padre

25 Ottobre 2016

Ci sono storie che fanno sorridere e commuovere allo stesso tempo. E ci sono storie che non sono vere e proprie storie, solo frammenti delle stesse ma che provocano le medesime sensazioni all’identico modo.

Matteo Bussola era un architetto che lavorava nella pubblica amministrazione, faceva un lavoro che gli piaceva, gli permetteva di veder realizzate le piazze e le biblioteche che aveva ideato e progettato; finché i soldi pubblici a sostegno di queste realizzazioni sono finiti e lui ha avuto la forza e l’occasione di inseguire un sogno. Anzi tre.

Quelli di disegnare, di scrivere, di essere un genitore presente. Bussola è un disegnatore di fumetti per la Bonelli, ha tre figlie e dorme poco di notte. Racconta la quotidianità e l’intimità di una famiglia in cui si ama la pizza a domicilio, si ride molto, la precarietà economica è spesso in agguato e tra le briciole sparse in macchina spuntano continue opportunità di riflessione, che lui ha saputo raccogliere e condividere inizialmente sulla sua pagina personale, a mo’ di diario, e oggi in un libro.

“Notti in bianco, baci a colazione” è un susseguirsi di aneddoti, ricordi, dialoghi e pensieri che durano quattro stagioni, in cui si mescolano le domande dei bambini e l’organizzazione degli adulti, in cui si alternano i punti di vista dei genitori a quelli dei figli, in cui le giornate iniziano all’alba senza finire mai. C’è intimità, coraggio, semplicità, molti sorrisi scatenati dagli eterni perché delle bambine, ogni tanto uno spiraglio di apprensione per il loro futuro. C’è l’impegno a dare delle risposte responsabili ai quesiti infantili sulla morte e sull’amore, che portano a prendere tempo per ripensarci ancora su, per essere sicuri che quello che si è creduto fino a quel momento sia giusto, o almeno vero.

Bussola condivide con il lettore il pensiero su cosa sia il prima e il dopo nella vita di ognuno e ci spiega il suo personale dopo, quello definitivo che non cambierà ma che ha già cambiato se stesso una volta oltrepassato.

Ci racconta di come si possa spiegare la differenza tra un Dio e l’altro facendo riferimento a una sorella travestita da Rapunzel, di quanto sia difficile per un padre fare le trecce ma di come sia ugualmente possibile, dei programmi per la prossima estate, che tra un castello di sabbia e una casa nuova, prevedono anche un funerale per un biscotto.

Ma soprattutto ci racconta, anzi si racconta, nella sua veste di padre: paragona questa esperienza alla vita di un vagabondo che raccoglie sassi strada facendo, ogni sasso è un ricordo e ogni piccolo peso che si aggiunge in tasca rallenta e appesantisce ma allo stesso tempo diventa fondamenta per il futuro di qualcun altro ed è questo, alla fine della strada, quello che conta.

“Notti in bianco, baci a colazione” di Matteo Bussola, Einaudi Stile Libero, 175 pagine.

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