Fumetti
E dopo gli ‘Umarells’, arrivano i ‘Pokerells’
L’Emilia-Romagna, si sa, è terra di ‘Umarells‘. Fosse solo per la geniale intuizione di Danilo Masotti, che ha dato un nome – e che nome – a quel gustoso esercito di omini sempre pronto a scuotere la testa, guardando un cantiere, con le mani dietro la schiena. Instancabile. Indefesso. Immancabile, davanti a uno scavo o a una costruzione. Estate o inverno che sia.
Ora accanto a questa legione – che s’ingrossa di pensionato in pensionato un po’ ovunque nel Paese – grazie alle nuove tecnologie e alle mode del momento, se ne intravvede un’altra all’orizzonte: i ‘Pokerells’. Stregati dai Pokemon Go, di cui sono diventati adepti, si ritrovano – armati di smartphone – sulle panchine delle piazze cittadine, in mezzo ai ragazzini di cui potrebbero essere tranquillamente i babbi.
Dopo avere lanciato ‘esche’ ai mostriciattoli – che attirano anche orde di ragazzetti – attendono pazienti, ma attentissimi, il loro arrivo, pronti a catturarli facendo impallidire, per rapidità di esecuzione, pure i nuovi e più giovani amici. Con le mani sul touchscreen – e non dietro la schiena – seguono i movimenti di Pikachu e compagnia bella come il più solerte degli ‘Umarells’ fa con il capocantiere che si muove tra gli operai.
Niente rimbrotti, né il classico ‘guarda che non si fa così’ a fendere l’aria, però: il ‘Pokerell’ fa risuonare, trionfante, il suo ‘preso’, a ricordare a tutti, soprattutto ai più giovani, la propria intraprendenza nel cacciare.
Ancora agli albori, il fenomeno dei ‘Pokerells’ – seppur lontano dalla diffusione e dalla fama raggiunta dagli ‘Umarells’ – inizia a farsi largo. A partire dalla Romagna, già un passo avanti – quanto a folclore – quando si parla di Pokemon.
A Rimini – epicentro della ‘Pokerellmania’ – i luoghi di elezione, dotati di comode panchine in legno – fondamentali per i giocatori ‘anzianotti’ – sono la centralissima Piazza Cavour, la piazzetta delle Clarisse e i giardini a lato della Fontana dei Quattro Cavalli, su cui si affaccia il Grand Hotel dall’aria Felliniana.
In questa arena, sospesa tra ‘Amarcord’ e Pikachu, a ‘spadroneggiare’ è una coppia di amici – chiamiamoli Marco e Enrico – che, lanciate le ‘esche’ e ‘arredato’ il Pokestop, fa incetta di Pokemon.
Un mostriciattolo qua, un mostriciattolo là, tengono bellamente testa ai ragazzini. Nuovi amici verso la gloria virtuale. Prima di sedersi, in un altra piazza, su una nuova panchina. Vita da ‘Pokerells’.
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