Fotografia

Visionary. Il genio di Art Kane in mostra a Napoli

12 Giugno 2019

C’è una foto, una sola, che racchiude un’epoca. 57 dei più grandi musicisti jazz di tutti i tempi – tra loro Thelonious Monk, Count Basie, Dizzy Gillespie, Charles Mingus, Gerry Milligan – immortalati assieme di fronte a un palazzo sulla 126ma Strada a Harlem.

È una mattina di agosto del 1958 e dietro alla macchina fotografica c’è il trentatreenne Art Kane. Quell’immagine – semplicemente intitolata “Harlem 1958” – diventerà la più famosa foto jazz di tutti i tempi e il suo autore uno dei più apprezzati fotografi del Novecento.

Art Kane: un visionario che con il suo sguardo ha attraversato il secolo scorso con una particolare attenzione al mondo della musica. Ma non solo. I suoi scatti hanno raccontato i grandi cambiamenti socio-politici in atto negli Stati Uniti, come ad esempio la lotta per i diritti civili degli afroamericani e la resistenza degli indiani nativi d’America. Lo ha fatto come reporter e come pubblicitario. Immagini bellissime sotto il profilo estetico e potentissime sotto quello dei contenuti.

Si intitola proprio “Art Kane. Visionary” la mostra che si inaugura oggi al Chiostro di Santa Caterina a Formiello a Napoli e che resterà aperta fino al 14 settembre. Curata dal grande fotografo italiano Guido Harari e dal figlio di Kane, Jonathan, l’esposizione presenta cento scatti, tra immagini famose e foto inedite.

Chi ama il rock non potrà che rimanere estasiato di fronte alle fotografie di Art Kane. Che ha immortalato tutte o quasi le leggende della musica nella loro epoca più scintillante e rivoluzionaria: gli anni Sessanta. I Rolling Stones, intercettati durante uno dei primi tour americani. Gli psichedelici Jefferson Airplane all’interno di cubi di plexiglas: una foto che finì sulla copertina del magazine “Life”.

Rolling Stones © Art Kane

I Cream ripresi al tramonto sui binari della ferrovia. Gli Who stretti sotto una Union Jack, da soli o accanto a due bimbi che li osservano incuriositi, in quel di Morningside Park a New York. Jim Morrison all’interno di una cabina armadio, appoggiato a una televisione accesa. Sonny & Cher sott’acqua, vestiti di tutto punto. Un enigmatico Bob Dylan sul tetto di un edificio a Los Angeles. E molti altri.

The Who © Art Kane

Un’altra sezione della mostra indaga, invece, sul Kane “attivista” dei diritti civili. Ed ecco allora “Songs of Freedom”, uno scatto del 1965 che mostra una giovane di colore in dissolvenza dietro a delle sbarre. O una meravigliosa immagine del 1961 intitolata “We The People” con un gruppo di persone riunite su una collina che sovrastano la bandiera americana: foto che venne utilizzata dalla rivista “Look” per un articolo sulla Costituzione degli Stati Uniti.

“We The People” (1961) © Art Kane

Ci sono poi immagini, anch’esse potenti, che riguardano la moda, la pubblicità, la vita di tutti i giorni.
Perchè Art Kane, che amava ripetere “Il mio scopo è mostrare la parte invisibile delle persone”, utilizzò la sua arte per interpretare i tempi in cui viveva, non solo per documentarli. E così facendo ridefinì i canoni stessi della fotografia contemporanea.

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