Fotografia
un sogno
Ho sognato Charlie Chaplin che era venuto ad un incontro sulla sua opera al cinema di un piccolo paese. Un gruppo di persone più meravigliate che imbarazzate parlavano con lui di fotografia e politica, ed egli rispondeva con normalità e familiarità, ricordando episodi della sua vita e dando insegnamenti di grande spessore umano e morale. Era contrario ai totalitarismi. Discutevamo della sua foto di scena più famosa, io dicevo che fosse quella di Tempi moderni – che quasi tutti noi prof abbiamo usato come spunto per il colloquio di maturità – dove ruota dentro un ingranaggio industriale, simbolo della alienazione del lavoro nella società industriale avanzata.
Lui, lucidissimo, nonostante avesse 111 anni (nel sogno; poi non so quanti ne avrebbe avuti se fosse ancora vivo) – ne indicava un ‘ altra, dove porge un fiore a una donna e , intimidito, se lo mette in bocca. La goffaggine della manutenzione del cuore, il rischio dell’apertura di una relazione emotiva, lo stupore della fiducia infantile…
C’è una frase di Dostoevskij che recita «Ma non è poi lo stesso – che si stato un sogno oppure no – se questo sogno mi ha rivelato la verità?».
Quale sia non lo so. Ma stamane mi sono svegliato sereno.
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