Benessere
Un calendario per raccontare la battaglia contro il cancro
Raccontare il cancro è forse la più complicata delle sfide contemporanee. Raccontare il cancro a Taranto – dove il legame doloroso fra salute e lavoro si declina quotidianamente, ed è recentemente emersa una percentuale di ricoveri superiori al 24 per cento per chi abita vicino all’ILVA – è ancora più complesso. Chiunque abiti in città o in città abbia parenti, compresa la sottoscritta, ha perso un caro per un tumore. Anche per questo il progetto sKatti di vita, che mette insieme dodici brave fotografe e altrettante guerriere che hanno sconfitto la malattia per farne un calendario che è un inno alla vita, è ancora più importante. Più toccante. Gli scatti raccontano l’esistenza dopo. Svelano quello che succede quando si riesce a superare il male. Quando si trova la forza di ricominciare.
Ogni scatto è il racconto di un destino, e di una battaglia. Come quella di Carmen, nella foto di Francesca Sebastio. “Carmen – racconta Sebastio, capelli neri e un sorriso dalla dolcezza disarmante – vive nella provincia tarantina, a Mottola, in una campagna piena di alberi, circondata da animali di ogni tipo: cani, maialini, gufi, falchi, asinelli. Lei e il marito si occupano di falconeria. Sono andata a trovarla, ci siamo prese un caffè e mi ha raccontato la sua esperienza, anche io le ho parlato un po’ di me. Lei ha scoperto di essere malata il giorno stesso in cui ha partorito, e il suo momento più bello si è trasformato anche in quello più brutto“. Francesca Sebastio si ferma, e una luce limpida si forma dentro lo sguardo. “Carmen – continua – con i suoi occhi neri, buoni e quel sorriso genuino mi ha detto che la figlia le ha salvato la vita. Stella ha fatto luce sulla malattia, e allo stesso tempo le ha trasmesso la luce necessaria per affrontare un mostro silente, che a soli 23 anni la stava divorando”.
Un mostro, per fortuna, che adesso non c’è più. E che rivive adesso in questa fotografia che lega Carmen e Stella: una bambina che restituisce la vita alla madre. Ed è proprio questo sogno di speranza a fare da fil rouge a tutti gli scatti del progetto sKatti di vita, che mette insieme il volto e la storia di dodici donne tarantine colpite dal cancro, che hanno deciso di farsi ritrarre per raccontare la battaglia, e la loro vittoria. La chemioterapia, la perdita dei capelli, le parrucche. Tutto è contenuto in questi scatti, che vanno oltre la superficie e il cui ricavato andrà all’acquisto di parrucche per le donne colpite dalla malattia e in difficoltà economica. Il progetto, realizzato da La casa delle donne, Punto di inizio, Circolo Fotografico Il Castello racconta come la bellezza sia stare bene con se stessi. E come ricominciare passi anche, e soprattutto, dalla capacità e dalla possibilità di ricominciare a ritrovare se stesse.
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