Ambiente

Narcisismo perverso e il rischio di violenze psicologiche

17 Marzo 2022

“Women are the embodiment of passions
They are ruled by appetites
They put aside thinking
To lie in a bed of roses”

Come ci ricorda Sara Ahmed, “Le emozioni sono associate con le donne che vengono rappresentate come più vicine alla natura, dominate dall’appetito e meno capaci di trascendere il corpo attraverso il pensiero, volontà e giudizio”.
Le passioni, certe passioni, sarebbero niente più che un retaggio di un tempo antimoderno, quasi un residuo depositato nel corpo delle donne per una dimenticanza della storia evolutiva, un po’ come i peli dell’uomo. La naturalizzazione del rapporto fra passioni e genere è un’arma micidiale, perché non concede margini di lavoro o di governo delle passioni.

Il femminismo, contribuendo a decostruire questo intreccio, ha proposto un paradigma critico davvero rivoluzionario: le passioni sono culturali, relazionali e storicamente fondate. Nessuno di noi le patisce semplicemente o ne è costretto per natura. Le passioni agiscono e producono le nostre azioni e le nostre scelte, contribuiscono ai processi di riconoscimento e di attribuzione di senso. Sono fatte di linguaggio, di corpi, di relazioni, di storie. Di conflitti, soprattutto. Che sono l’esempio più vivido di quanto le passioni condizionino le storie politiche. Sono infatti le passioni che investiamo nei conflitti che decidono se essi si manifestano in forma violenta o in forma propriamente politica, come conflitti fondati su personalizzazioni e narcisismi o come conflitti fondati su passioni comuni.

L’unanimismo senza discussioni nei confronti delle passioni neoliberali fa in modo che la politica contemporanea possa pacificamente privilegiare la messa in scena di conflitti del primo tipo – gigantesche contese basate sulla rappresentazione ricorrente della potenza di un leader contro un altro – e soffocare ogni conflitto autenticamente politico, cioè discussione ardente e nonviolenta in vista di una deliberazione comune sui modi di governare la società.

In foto: Marcello Dudovich
Il vero Borsalino antica
casa è inimitabile
Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso

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