Fotografia

L’arte del femminile: Cameron, Woodman e Henri in mostra a Napoli

17 Aprile 2017

Da qualche anno a questa parte, con un picco tra il 2016 e il 2017, Napoli e la fotografia hanno trovato una combinazione interessante. Tra le varie mostre, segnaliamo che fino al 1 maggio 2017 è visitabile presso la Casa della fotografia di Villa Pignatelli L’arte del femminile, a cura di Giuliano Sergio. Si tratta dei lavori di tre fotografe vissute in periodi diversi, lontane per formazione ed esperienze ma unite dalla curiosità e da una ricerca che in alcuni casi le ha proiettate anche verso altre forme espressive. Le fotografe sono Julia Margaret Cameron, Florence Henri e Francesca Woodman. È probabile che delle tre conosciate Francesca Woodman, con il suo gusto per il paradosso, la provocazione, la sperimentazione sul corpo, il suo soprattutto. Nell’epoca delle contestazioni sociali, dei dibattiti sul femminismo, l’amore libero e tutto il resto, la Woodman viaggiava dall’America verso l’Italia per affermare un punto di vista singolare, con tempi di posa lunghi e movimenti.
francesca-woodman-villa-pignatelli

Niente a che vedere con l’arte della Cameron che nell’Ottocento, quindi molto tempo prima, si dilettava a ritrarre le donne e a fissarne l’espressione in ritratti indagatori di anime ed emotività.

julia-margaret-cameron-villa-pignatelli

La vera scoperta potrebbe essere, almeno a detta di chi scrive, Florence Henri, un’artista a tutto tondo (pittrice, pianista), vissuta tra la Germania e la Francia, con una breve parentesi italiana, che negli anni Trenta si avvicina alla fotografia, facendone un destino. Il futurismo, il cubismo, il surrealismo la influenzano. I suoi quadri prima e le sue fotografie poi sono collage, composizioni di una modernità impressionante. C’è anche un aspetto giocoso, a tratti ironico, nei mix e negli accostamenti di Florence Henri, autrice anche di ritratti e di autoritratti. È attratta dalle ombre, dallo specchio, che nella sua ricerca fotografica diventa elemento compositivo e mezzo creativo.

florence-henri-villa-pignatelli

 

Il visitatore realizza presto di essere al cospetto di tre visioni uniche ma in qualche modo comunicanti. L’energia e il dinamismo con cui queste artiste hanno scandagliato la relazione tra l’essere donna e il circostante è il fil rouge dell’esposizione. Ci si addentra con delicatezza in tre immaginari e ognuno esiterà in quello che gli pare più vicino. Non vi è nulla di sociale o di politico: quest’arte è frutto di un bisogno espressivo, di una vocazione, di un’urgenza narrativa che si radica prima di tutto nell’esperienza privata. L’osservare a partire dalla propria sensibilità e dei propri mezzi diviene poi una riflessione collettiva. È un’arte comprensibilissima, accessibile e per questo grandiosa. Da vedere.

La mostra è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Polo museale della Campania

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