Fotografia

Come trovare e fotografare le stelle cadenti

13 Agosto 2016

La notte di San Lorenzo (il 10 agosto), quella famosa per le stelle cadenti, è passata, ma è ancora possibile ammirare nei nostri cieli lo splendido spettacolo della scia delle meteore.

Il fenomeno è dovuto all’incrocio della Terra con lo sciame meteorico delle Perseidi. Il culmine per intensità (in media 3 meteore al minuto) c’è stato nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 agosto, ma si è ancora in tempo per mettersi col naso all’insù.

Cosa sono le meteore?

Sono frammenti di polvere e roccia, residui dei nuclei delle comete. Quando impattano l’atmosfera terreste, per i suoi gas e l’attrito, si incendiano lasciando la caratteristica scia. Nella maggior parte dei casi le meteore si disintegrano prima di toccare terra. In caso contrario, non parliamo più di meteore, ma di meteoriti.

Come trovare le meteore?

Sebbene le stelle cadenti si possano vedere in tutta la volta celeste, il consiglio è osservare la costellazione di Perseo, che sorge a nord-est dopo le 22. Naturalmente bisogna evitare l’inquinamento luminoso e i centri urbani per avere una visuale ottimale. Con la mappa che segue potete avere dei punti di riferimento in più.

Radiante delle Perseidi

Come fotografare le meteore?

Per gli appassionati di fotografia astronomica che vogliono provare a fotografare questo incantevole spettacolo notturno, la fotografa Giorgia Righini consiglia queste impostazioni standard:

-premessa: cercate una postazione il più possibile lontana da fonti di luce o inquinamento luminoso;

-munitevi di un cavalletto oppure utilizzate l’autoscatto;

-settate l’ISO da 800 a 3200: fate delle prove, tutto dipende dalla luce ambientale e dal “rumore”;

-il diaframma deve essere completamente aperto: su un obiettivo Nikkor 18-55 significa f3,5;

-come tempo di esposizione non superate i 20-25 secondi, per evitare che le stelle appaiano in movimento (la volta celeste “si muove”, perché la Terra ruota);

-salvate le fotografie in RAW, in questo modo potete migliorarle e correggere il “rumore” in postproduzione senza perdere nitidezza.

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