Ambiente

Chernobyl, i resti di un sogno. Viaggio nelle città fantasma

26 Aprile 2016

C’erano circa cinquantamila abitanti a Pripyat, Ucraina, prima del 26 aprile 1986, giorno dell’esplosione della centrale nucleare della vicina Chernobyl. L’incidente avvenne presso la centrale V.I. Lenin, situata in Ucraina settentrionale (all’epoca parte dell’URSS), a 3 km dalla città di Pryp’jat’ e 18 km da quella di Černobyl’, 16 km a sud del confine con la Bielorussia. Oggi l’area posta nel raggio di 30 km dalla centrale è completamente delimitata per impedirne l’accesso a causa della permanenza delle radiazioni nell’ambiente. Quest’area si chiama “zona di esclusione”. Pripyat, la più grande città fantasma del mondo è al centro. Lo scenario al suo interno è da mondo post-apocalittico: palazzi abbandonati, piante che fuoriescono dall’asfalto, animali liberi di vagare per le strade e, soprattutto, un incredibile silenzio. Dopo il disastro fu completamente evacuata, ma nonostante i divieti alcune persone sono tornate a vivere nelle campagne circostanti, in quasi completo isolamento e cibandosi di alimenti contaminati.

Trent’anni dopo, ripercorriamo le tappe di quello che è stato il più grave incidente mai verificatosi in una centrale nucleare, grazie al reportage del fotografo Alessandro Lucca, che nel 2015 ha preso parte ad una spedizione fotografica in visita nella città ucraina di Pripyat e nella centrale nucleare nei pressi di Chernobyl. 

25 aprile, ore 01,00

La potenza del reattore viene diminuita per consentire un esperimento.

25 aprile, ore 14,00

Il sistema di raffreddamento del nocciolo di emergenza viene disinnestato, violando così i principi di sicurezza.

25 aprile, ore 23,00

La potenza del reattore scende a 700 mw.

26 aprile, ore 00,28

Un errore dell’operatore fa scendere troppo la potenza, fino a 30 mw. Il reattore si trova in condizione di instabilità.

26 aprile, ore 01,23,04

L’operatore chiude la valvola di emergenza verso la turbina, l’ultimo sistema di emergenza che altrimenti avrebbe salvato il reattore.

26 aprile, ore 01,23,31

La reattività del nocciolo comincia a crescere. Le barre di controllo non riescono più a bilanciarne l’aumento.

26 aprile, ore 01,23,43

La temperatura del nocciolo aumenta in maniera irreversibile.

26 aprile, ore 01,23,44

In 40 secondi la potenza del reattore è cresciuta da 200 a 100.000 mw. Il reattore esplode.

26 aprile, ore 01,23,45

L’esplosione distrugge la parte alta delle pareti e il tetto dell’edificio. Inizia la catastrofe.

26 aprile

La vita a Pripyat procede come se nulla fosse successo.

27 aprile 1986 – mattino

Alcuni lavoratori della centrale nucleare di Forsmark, in Svezia, fanno scattare i rivelatori di radioattività. Appurata la mancanza di falle nella loro centrale arrivano alla conclusione che le radiazioni provengono dalla Russia. L’Europa chiede spiegazioni al governo sovietico.

27 aprile 1986 – primo pomeriggio

Dopo quasi un giorno e mezzo le autorità informano la popolazione dell’accaduto e in circa 3 ore 1110 autobus giunti da Kiev evacuano completamente i quasi 50 mila abitanti della città.

Comunicato di evacuazione

Attenzione, attenzione! Il Consiglio Comunale informa che, a seguito dell’incidente alla centrale nucleare di Černobyl, nella città di Pryp’jat’ le condizioni dell’atmosfera circostante si stanno rivelando nocive e con alti livelli radioattivi. Il Partito Comunista, i suoi funzionari e le forze armate stanno dunque adottando le dovute misure. Tuttavia, al fine di garantire la totale incolumità delle persone, e in primo luogo dei bambini, si rende necessario evacuare temporaneamente i cittadini nei vicini centri abitati della regione di Kiev. A tale scopo, oggi 27 aprile, a partire dalle ore 14, saranno inviati autobus sotto la supervisione della polizia e dei funzionari della città. Si raccomanda di portare con sé i documenti, gli effetti personali strettamente necessari e prodotti alimentari di prima necessità. Gli alti dirigenti delle strutture pubbliche e industriali della città hanno stabilito l’elenco dei dipendenti necessari per rimanere a Pryp’jat’ e garantire il normale funzionamento delle aziende cittadine. Tutte le abitazioni, durante il periodo di evacuazione, saranno inoltre sorvegliate dalla polizia. Compagni, lasciando temporaneamente le vostre case, non dimenticate per favore di chiudere le finestre, di spegnere tutte le apparecchiature elettriche ed a gas e di chiudere l’acqua. Si prega di mantenere la calma, l’ordine e la disciplina durante lo svolgimento di questa temporanea evacuazione.

Maggio – Novembre 1986

Viene realizzato un sarcofago attorno al nucleo in grado di bloccare la fuoriuscita di radiazioni. Data la situazione e la fretta il sarcofago ha una struttura instabile. Viene progettato per resistere 30 anni.

Oggi sono passati 30 anni. Un secondo sarcofago in grado di coprire interamente il primo è in costruzione.

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