Filosofia
REGALO di NATALE
Voglio con questo articolo ringraziare Vincesko un, a me, ignoto lettore degli Stati Generali che 18 ore fa, il giorno di Natale ha postato un commento al mio articolo del 24 dicembre sul New Deal bancario.
Non si tratta da parte mia di un episodio di narcisismo “commentano un mio articolo, sono importante” ma di cogliere finalmente un piccolo segnale, la speranza che ritorni un minimo di approfondimento nel dibattito sulle questioni economiche ed in generale nel dibattito culturale.
Come scrivo nel mio profilo di brain “ho collaborato per alcuni anni, tenendo corsi e seguendo tesi di laurea con il Prof. Raimondo Luraghi, grande storico”.
Erano anni (i settanta ed inizio ottanta del secolo scorso) in cui vicende come quelle che stiamo oggi vivendo:
· la più lunga crisi e profonda crisi economica dal 1929,
· l’impoverimento di intere fasce della popolazione italiana,
· il fallimento dei poteri forti finanziari che hanno dominato negli ultimi decenni l’economia e le menti degli italiani
· una fortissima speculazione internazionale contro il sistema Italia
· la rinazionalizzazione di alcune banche
avrebbero provocato un dibattito teorico, politico, economico vastissimo, con la partecipazione ed il contributo, a vario titolo, di migliaia di “Vincesko” (mi scusi se lo prendo a modello).
Il dibattito avrebbe riempito di se i giornali, le riviste, i partiti, fino ad arrivare alla politica ed al Parlamento. I contributi erano spesso precisi ed approfonditi, a volte dogmatici, a volte sballati, ma erano in generale la testimonianza di una volontà di capire, approfondire, partecipare, essere protagonisti.
Ho fatto poi per quasi 30 anni “l’amministratore di società attive nel settore immobiliare”. Società che hanno effettuato forti investimenti fra il 2007 ed il 2008 e che nel, 2011, con la crisi dello spread ed il conseguente credit crunch, sono entrate in grandi difficoltà. Gli immobili costruiti grazie ai finanziamenti bancari – che coprivano parte del costo di produzione – valevano e valgono molto meno del mutuo stipulato per la loro stessa costruzione. Nel 2011/12 le banche hanno reagito alle loro difficoltà cercando di scaricarle sugli imprenditori. Le società da me amministrate sono così entrate in conflitto con alcune banche ed è risultato naturale per me reagire con la contestazione giudiziaria delle loro pretese. Nel frattempo i nostri debiti sono andati a sofferenza. Si è aperto così un contenzioso che sta portando, alla fine, a transazioni su valori non dissimili da quelle percentuali a cui sono oggi valorizzati i cosiddetti NPL.
In queste vicende, che hanno interessato centinaia di migliaia di imprenditori e famiglie, spesso con altrettante cause giudiziarie, constatando un’evidente egemonia culturale dei poteri forti finanziari sugli organi di informazione, su spezzoni importanti di magistratura, sul comune modo di intendere la realtà, è stato naturale ritornare agli studi di storia, economia, sociologia.
Ho ricominciato a cercare dati, dibattiti, approfondimenti, sintesi contrastanti, con amarezza ho notato che in 30 anni il quadro del dibattito era totalmente cambiato e che è assolutamente vera la brillante sintesi espressa da Alessandro Baricco.
Per Baricco è’ ormai dominante la cultura del “SURFARE” sui problemi, del restare con poca fatica alla superficie degli stessi, per cercare spiegazioni e soluzioni immediate, svalutando ogni sforzo di ANDARE IN PROFONDITA’. Baricco si riferisce soprattutto alle giovani generazioni cresciute su Internet e sui links che dicono tutto e contemporaneamente nulla. In realtà, l’ideologia del fare, del risultato immediato, del successo commerciale trascurando o peggio etichettando come inutile ogni sforzo di approfondimento e di sistemazione pervade tutte le generazioni Questo atteggiamento di non comprensione dei metodi e degli strumenti necessari per contrastare l’egemonia culturale consegna (aziende e famiglie) nelle mani delle istituzioni finanziarie e bancarie che oggi esercitano l’egemonia culturale e sanno muovere argomentazioni, giornali, spezzoni di magistratura, sottobosco politico a loro favore, con la certezza della totale impunità per mancanza di una qualunque opposizione strutturata alla loro egemonia culturale.
Mi verrà forse contestato che oggi ci sono i blog e/o i commenti agli articoli on line, luoghi dove, a differenza del passato, chiunque può esprimere il suo pensiero nell’ambito di un numero più o meno ampio di caratteri. Con piena sincerità, e sapendo che sarò accusato di snobismo intellettuale, devo dire che mi sono sembrati e mi sembrano quasi esclusivamente luoghi dove si sfogano i bulli da tastiera. Surfatori sui reali problemi ai quali lo stile argomentativo muscolare e irridente, dall’#enricostaisereno al #ciaone, di alcuni esponenti della attuale classe dirigente ha dato un consistente contributo.
ECCO PERCHÉ IL COMMENTO DI VINCESKO È STATO PER ME UN REGALO DI NATALE. A prescindere dal condividerne o meno i contenuti che mi costringono, prima di ogni risposta, ad un approfondimento
Devi fare login per commentare
Accedi