Filosofia
Leggerezza
Italo Calvino sostiene che per vivere meglio bisogna togliere peso alle cose.
La leggerezza è il colore e la quintessenza della mitezza, rifugge dalle grida, dalle stupide questioni di principio, dalle discussioni manichee, dagli indefettibili punti di vista, che si nutrono di false ed ipocrite coerenze.
La leggerezza è mediazione, capacità di cogliere un punto di incontro sempre per comporre controversie.
È equilibrio, morbida torsione che lascia vedere la realtà in una nuova luce, che dimentica la compostezza, propinata da inutili e preconcette violenze.
Ti fa indossare i sandali alati di Hermes, per volare in alto sopra il mare e le montagne e vedere, toccare l’altrove e l’infinito, sopra le cose e dentro le cose, illuminati dalle stelle danzanti di Nietzsche.
È levità,delicatezza,duttilità, capacità di distaccarsi dalle cose,di non alzare mai la voce, di vivere con brio, con gioco, con l’animo della fanciullezza.
La leggerezza adopera la carezza,cerca sempre il sorriso; rende placida e pallida la tristezza, trasformandola in malinconia; non è frivolezza, scioglie la pietrificazione e l’ossidazione delle cose.
Chi vive con leggerezza conferisce alle cose il giusto valore, assume la misura come agire, senza strafare, ne’ comportarsi con superficialità.
La leggerezza si vede nel confronto: chi veramente è intelligente nasconde di avere ragione: la cosa più grande è quella divenuta così piccola da rendere superflua ogni grandezza.
Chi ha troppe parole non può che essere solo.
Leggerezza è ironia, intesa come pudore dell’umanità: con un filo di ironia non si è mai impiccato nessuno.
L’ironia infatti spegne il fuoco della violenza, facendolo diventare fatuo.
Leggerezza è avere, possedere nelle viscere il dubbio e diffidare di chi pretende di conoscere la verità.
È eresia pura, anarchia al cospetto della tetra ortodossia, ma anche consapevolezza dei limiti, per il rispetto degli altri e della loro libertà.
È dionisiaco modo di vedere la vita, ma anche capacità di coltivare la ragione per dominare il mondo e non aver paura.
È non prendersi sul serio mai: fa male alla salute, diceva Eduardo De Filippo ed invitava, all’uopo, ogni mattina ad una sana abitudine: guardarsi allo specchio e farsi una pernacchia: il mondo senza di noi va avanti lo stesso.
Leggerezza è pensare che il tuo sforzo vale poco al cospetto di chi sta salvando la vita ad un bimbo in un ospedale, quando non c’è più nulla da fare.
Spegne e ridimensiona la sofferenza, alimenta la gioia.
È l’arte di perdere tempo, elogio dell’ozio, necessità del superfluo, colore dell’imprevisto, da accogliere con naturalezza, perché la vita è un progetto contro la morte, è contro la tracotanza muta del potere che annienta gli altri.
E’ vivere come “Amici Miei”, cazzeggiando con le supercazzole.
“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”(Calvino).
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