Filosofia
Disastro Agamben-Cacciari: un duo filosofico da social variety
Intorno al green pass si ragiona e sragiona a ruota libera, e, sempre a scelta, si costruiscono invettive e si formulano giudizi. Se ne sentono e leggono di tutti i colori. Ma, quella più grossa, non fosse altro per l’autorevolezza mediatica che l’accompagna, l’hanno sparata Agamben e Cacciari: mica due comici, o due sprovveduti del social variety? Due dei nostri intellettuali più conosciuti! Confondere la politica di tutela della salute pubblica con una forma di limitazione della libertà è da legionario del web! Via, dovrebbe essere chiaro a tutti che il pass sanitario in nessun caso viola la libertà in quanto l’esito negativo al tampone diventa una condizione sufficiente per l’accesso agli eventi e a quei luoghi per i quali il pass si rende necessario. E, poi, chiunque non abbia intenzione di vaccinarsi potrà sempre dimostrare di non essere positivo al virus effettuando un tampone.
Ma quel che è peggio, e qui si entra in un ambito specificamente teorico, è che i due possono essere smentiti restando nel terreno a loro più congeniale, la filosofia! Naturalmente, quella più elastica e pregnante, che contamina la poesia, la politica e la stessa letteratura. Infatti, si può tranquillamente affermare che anche una eventuale limitazione della libertà personale, decretata in virtù del bene collettivo, può trasformarsi in un sano principio molto vicino alla concezione di collettivismo, del tutto estraneo a quel totalitarismo vagheggiato dai nostri due seguitissimi filosofi nel loro articolo sul sito dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Come se non bastasse, i due fini pensatori incappano in una stramberia concettuale abbastanza incomprensibile: essi sostengono che non vi è alcun bisogno di rendere obbligatorio il vaccino, coprendo, questo, solo il 60% della popolazione.
Ma non è forse vero che un maggior numero di persone vaccinate riduca la probabilità di contrarre e trasmettere il virus? I due sono in errore anche quando pensano che il green pass serva per proteggere coloro i quali ne sono in possesso. In realtà, è vero il contrario. Ci si vaccina anche, o soprattutto, per proteggere gli altri, coloro che sono più fragili. Ed è la salute e la libertà di queste persone che una democrazia di tipo liberale deve tenere a cuore. Non arrivare a fare una simile riflessione, da parte di due persone che fanno del pensiero il loro habitat naturale, è davvero sconcertante. Si aggiunga che Agamben, in un recente post, ha addirittura comparato il pass vaccinale alla stella gialla portata dagli ebrei durante il nazismo. In precedenza, ha sostenuto che gli insegnanti che si prestano alla didattica a distanza sono della stessa pasta di quelli piegati dal fascismo. Ecco un filosofo, capace di mistificare il presente, guardando da orbo il passato.
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