Eventi
Ti conosco mascherina!
Dialoghetto surreale ai tempi del Carnevale.
Ascoltato per sbaglio passeggiando nel quartiere Pigneto, Roma, il giorno di Martedì grasso del corrente anno.
– Mamma mamma per carnevale mi vesto da cowboy!
– Ecco no amore. I cowboy rappresentano i prodromi dell’imperialismo americano che si espande violentemente costringendo popolazioni intere a subire una colonizzazione.
– Allora mamma mi vesto da indiano!
– Da “nativo americano” vuoi dire?
– Si! Nativo americano! Da Geronimo!
– Ecco no amore, si tratterebbe di una forma di appropriazione culturale, vedi è inopportuno che la nostra cultura europea si impossessi di culture espresse da altre etnie.
– Ah va bene mamma, allora mi vesto da Zorro!
– Tesoro caro, per quanto encomiabile sia il tuo desiderio di identificarti con una figura sostanzialmente positiva non possiamo dimenticare che Don Diego appartiene a una classe superiore che tenta di acquisire il sostegno delle classi inferiori mediate azioni di fatto criminali, quali il furto o altri atti vandalici…
– Mamma ho capito! Mi vesto da spiderman!
– Ma no amore, quante volte te l’ho detto? L’illusione di avere superpoteri non è conciliabile con la responsabilità che ogni persona, e anche tu amore, deve avere. Ciascuno di noi deve essere grato per ciò che è, acquisendo così una graduale consapevolezza del sé nel mondo.
– Magari da Spazzacamino, come in Mary Poppins?
– Vedi tesoro, la lotta dei compagni spazzacamini per la dignità del lavoro, del tutto assente nel mediocre lungometraggio edulcorato della Disney non può essere sminuita da una posticcia evocazione carnevalesca.
– Ma è martedi grasso mamma! Mi volevo mettere la maschera
– Ti capisco tesoro mio, in effetti il Carnevale è un grande momento di ritualità pagana che ancora sopravvive nella nostra civiltà industriale, come licenza di travestimento, di sovvertimento dei ruoli, di frenesia dionisiaca che è alle basi della teatralizzazione e dunque del Teatro…
– E allora che maschera mi metto, mamma?
– Metti la mascherina ffp2 tesoro. E attento a non inquinare con i coriandoli…
(l’immagine, del formidabile Depero, ovviamente non c’entra nulla né con l’articolo né con il dialogo)
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