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Sponz 2022, ci siamo. A brevissimo l’annuncio del programma

2 Agosto 2022

Conoscendo le dinamiche so bene la prima voce che leva l’annuncio. Ho imparato a conoscerla in questi anni. E’ sempre quella di Franco Bassi, sui social fa lui da battistrada. Poi la notizia è rilanciata dalla pagina ufficiale dello Sponz. Questo significa una cosa sola: che lo Sponz è davvero anema e core.

L’aspettavo da qualche giorno. Perché i segni che stesse per arrivare c’erano tutti. Oggi è arrivata e ho letto che si comincia dal fondo, dall’ultimo appuntamento. 27 agosto 2022, Montecanto, a sera inoltrata. E una lista di musicisti sul palco e di ospiti da riempire la memoria.

E l’ultima sera non è nemmeno l’ultima sera, perché il giorno dopo succede sempre qualcosa. Ormai indago lo Sponz da dieci anni. So bene cosa c’è prima e cosa c’è dopo, e dove non arrivo indago. All’inizio non trovavo le parole per questo evento fuori dalla mia geografia esistenziale. Poi in esso ho trovato casa, come a Calitri, cuore dell’Irpinia.

Ogni anno ne seguo le cronache per un sito. Sono dieci anni che lo faccio. Quello per cui scrivo adesso, Gli Stati Generali, è una voce fuori del coro, come la mia. Anche la voce dello Sponz è una voce fuori dal coro, come quella di Vinicio e di Franco. E se mettiamo tutte queste voci insieme state sicuri che qualcosa di bello succederà.

E allora che comincino le danze. Questa volta si parlerà di cultura e di coltura, di ciò che si semina e di ciò che eleva. Se c’è una cosa che non ho capito ancora è come funziona il bastone del rabdomante, come avviene la cernita del tema, che ogni anno prosegue il dialogo, dando senso e compimento a ciò che è stato l’anno prima.

Arrivando a Calitri da Lacedonia l’orizzonte è vasto. Il paesaggio è dolce, e sembra un grembo. Dopo secoli di invenzioni e di industrie qui prosegue tutto come prima, secondo i riti della terra. Deve essere questo l’anello mancante, quello che rende a me, e a voi, tanto caro questo borgo. E qui, tutte le volte che arrivi in cima, ricomincia il cammino.

E si cammina tutti in cerchio, in girotondo, tornando ogni anno sempre lì. I visi sono sempre gli stessi, e sembra quasi che il tempo non passi. E non c’è niente di male se questo succede, perché la terra mantiene giovani, e lo Sponz pure. Allora pronti, che il 21 agosto si ricomincia, e parte un altro girotondo. E il bastone indagatore ci farà scoprire anche stavolta nuove vie.

 

 

 

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