Eventi

Sanremo e il Paese Reale

11 Febbraio 2015

In questi giorni sui social network sembra di essere fuori dal mondo a non seguire Sanremo. E siccome il Festival sarebbe la summa di ciò che è popolare, di conseguenza chi non è interessato è tacciato di elitismo, di essere radical chic, di non avere il polso del “paese reale”.

Ora, dati alla mano, ieri sera il Festival ha fatto “il boom” (come hanno titolato quasi tutti i quotidiani italiani con grande senso di originalità), totalizzando 11 milioni 800 mila spettatori. Su 60 milioni 800 mila abitanti in Italia (dati Istat). Non si capisce bene cosa dovrebbero essere i restanti 49 milioni di abitanti.

Certo non sono “il popolo”. E neppure – ovviamente – il “paese reale”. Però non sono neppure elite. Insomma, un’elite da 49 milioni di persone mi pare un po’ affollata.

Ma andiamo incontro ai teorici del “Sanremo uguale Italia”. Facciamo finta che davanti agli 11 milioni e 800 mila televisori ci fossero non una persona sola alla volta, ma una famiglia italiana. Dati Sole 24 ore, la media è di 2,3 persone per famiglia. Il che fa 27 milioni 140 mila telespettatori. Meno della metà degli italiani, pure ammettendo le ipotesi altamente irrealistiche che il figlio adolescente stia veramente guardando Albano e Romina invece di messaggiare su Whatsapp, e che il nonno non si sia ancora addormentato.

Perciò no, non vi sentite in colpa se l’ultima canzone di Sanremo che vi è piaciuta è Luce di Elisa, e quella prima La terra dei cachi. Avete tutto il diritto di sentirvi in imbarazzo davanti alle cronache di un pubblico che reclama “bacio – bacio” ad una coppia che si è lasciata da sedici anni (è successo davvero ieri sera). Ed è assolutamente normale che non ridiate alle battutine sessiste di Carlo Conti su Charlize Theron. Più della metà degli italiani la pensa così.

Non siete voi ad essere “fuori dalla realtà”. Non usate Sanremo per sentirvi migliori, per credervi superiori. Non siete voi ad essere “sopra la media”. Sono loro, la RAI, i produttori di Sanremo e della tv generalista in genere, ad andare costantemente al ribasso da decenni. Portando con sé una parte del famoso popolo, ma perdendone anche ampi pezzi lungo la strada. Un po’ come fa il PD.

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