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Rigenera Smart City, Nicola Vero ci racconta la periferia d’Italia migliore

6 Settembre 2018

La periferia al centro, fulcro propulsivo di musica, arte, creatività e cultura. Cuore pulsante di processi sociali, economici e culturali, non più luogo di marginalità, esclusione e degrado. Sono questi i contenuti di Rigenera Smart City, festival delle periferie in programma da oggi a domenica prossima a Palo del Colle, comune del territorio di Bari, in Puglia. Un progetto di grande valenza socio culturale pensato da Rigenera Laboratorio Urbano di cui abbiamo intervistato Nicola Vero che ne è uno dei direttori artistici.

Innanzitutto perché Palo del Colle, un paese di 22.700 abitanti che dista 16 km da Bari?

Perché il mio paese e ho deciso di investire qui, ci ho visto un potenziale davvero molto alto. A dire la verità non ho mai accettato la retorica secondo cui se sei della provincia sei uno sfigato, se inizi davvero a credere a questo è finita, invece ho sempre pensato che se uno sfigato di provincia riesce a spostare un bicchiere questa cosa conta molto di più, muove molto di più, rispetto al fatto che quel bicchiere lo abbia spostato uno sfigato di città. Per cui ho deciso di giocarci su questa cosa, di farci del marketing e di girare tutto questo a nostro favore.

A livello finanziario quanto costa Rigenera Smart City che comincia proprio oggi?

Il festival costa 240.000 euro di cui 56.000 euro di contributo pubblico, le altre risorse vengono da sponsorizzazioni e bigliettazione. Nelle prime due edizioni, questa è la quarta, abbiamo fatto tutto senza alcun contributo né pubblico, né privato, era una cosa molto piccola, finanziata tutta con risorse nostre partendo dalla riqualificazione del giardino urbano e dalla palazzina dove ha sede l’associazione Laboratorio Urbano Rigenera che presiedo. Negli anni successivi, e anche quest’anno, abbiamo registrato una forte attenzione di imprese locali e grandi imprenditori che hanno deciso di sostenere l’iniziativa acquistando spazi pubblicitari.

Nel vostro festival c’è anche un museo di storie positive di ripopolamento della periferia, si tratta di una iniziativa permanente?

Il museo delle storie positive resterà aperto per tutta la durata del festival, ma avrà una coda anche dopo, ma la cosa più interessante è che lanceremo nel corso del festival una piattaforma digitale per mettere in rete tutti i saperi di coloro che hanno organizzato iniziative in termini culturali nelle periferie, questo dovrebbe consentire di avere un approccio molto vicino alla ricerca scientifica, quindi faccio un’ipotesi, la verifico e dopo la posso mettere in condivisione con altri. Considera che la Regione Puglia è molto attiva nel campo delle politiche giovanili e il tentativo è sempre stato quello di fare durare nel tempo le iniziative finanziate dal sistema pubblico. La sede della nostra associazione, per esempio, è un asilo nido abbandonato che nel tempo abbiamo recuperato, al suo interno adesso ci sono 48 associazioni che in coworking ne utilizzano gli spazi. L’evento che stiamo organizzando metterà in evidenza tutte le pecche della provincia, comune e città metropolitana di Bari si renderanno conto, per esempio, che Palo dal Colle non può restare isolata dopo le dieci di sera. E comunque il fatto che arrivi gente da tutta Italia contribuisce sicuramente affinché una comunità territoriale come la nostra possa migliorarsi.

Il Laboratorio Urbano Rigenera di cui tu sei direttore artistico insieme a Monica Varrese che tipo di attività organizza durante l’anno?

Nel nostro programma ci sono incontri culturali, cinema, rassegne di teatro, ma da quest’anno il filone periferia sarà presente nel corso di tutto l’anno, per esempio quest’anno creeremo delle installazioni sonore in un giardino dentro un laboratorio sonoro all’interno del quale tutto suonerà, queste installazioni potranno essere visitate fino alla prossima edizione 2019 di Rigenera Smart City, l’idea quindi è quella di avere un ciclo continuo di semina su tutto il territorio per tutto il corso dell’anno. A livello di numeri abbiamo un passaggio giornaliero di circa 600-700 quando non ci sono eventi organizzati, numeri che aumentano notevolmente in occasione degli eventi. La nostra struttura è di 1.500 mq e parte dei costi per il suo funzionamento vengono coperti tramite il bistrot del laboratorio, considera comunque che l’accesso alla struttura è gratuito a livello giornaliero e che i ricavi del bistrot ci servono per garantire questo. Considera anche che Rigenera in questo senso è diventato un marchio di garanzia a cui hanno chiesto accesso anche altre strutture della regione Puglia. E adesso Rigenera non rappresenta più solo la nostra realtà, ma è diventata qualcosa di più ampio sotto cui vanno varie attività legate alla cultura, al benessere e alla rigenerazione di un territorio.

A livello artistico perché quest’anno per Rigenera Smart City avete messo in programma Motta, Cosmo, Selton, Mannarino e Clementino?

Mannarino e Clementino per la loro vita, abbiamo chiesto loro di raccontare cosa hanno vissuto passando dalla periferia. Motta e Cosmo sono due artisti completamente differenti, fanno due generi completamente diversi, ma l’idea è stata quella di mischiare un po’ anche il pubblico di questi due musicisti che definirei comunque magnetici per il rock e il rap che fanno. I Selton perché hanno una storia curiosissima, sono stati scoperti per strada ma hanno dei ritmi talmente gioiosi da insegnarci che le cose anche più difficili possono essere dette anche con simpatia, mantenendo sempre un tono positivo.  Abbiamo poi introdotto l’Iliade perché ci interessava partire dall’idea di conflitto e di follia umana che vive in questo testo, nell’intento però di fare diventare tutto un po’ più semplice, questa è l’unica cosa di teatro che ci sarà quest’anno.

Rigenera cosa ne pensa del taglio del bando periferie dell’attuale governo?  

Abbiamo invitato per domenica prossima Antonio De Caro come presidente dell’ANCI a parlarne, anche se come città metropolitana di Bari non siamo stati colpiti da questo taglio comunque questa idea dei tagli a noi non è andata giù, si dice che tali risorse serviranno per finanziare il reddito di cittadinanza, ma non puoi togliere da un meno per dare a un altro meno, e nessuno ha ancora spiegato questi tagli esattamente cosa andranno a finanziare. Ci sono molti sindaci che sulla base del bando periferie avevano già preso impegni, hanno tagliato le risorse di città come Catania, ma quei ragazzi e quelle periferie sono come noi e non possiamo essere contenti del loro taglio, così abbiamo chiesto a De Caro di raccontare il nostro bando periferie e lanciare un appello di dialogo al governo stesso affinché spieghi perché è stato deciso il taglio e soprattutto come verranno destinate queste risorse.

Un’ultima cosa sulle nuove tecnologie, ho chiesto a Nicola se aveva qualche esempio di imprese giovanili che dalla periferia ce l’hanno fatta, il discorso si è fatto più ampio, mi ha citato alcuni casi di aziende finanziate con un fondo perduto di 30.000 euro che hanno aperto nuovi scenari dalla Puglia sia nella parte web che aerospace, mi ha raccontato con allegria e con passione di una regione e di un territorio che sa che ce la si può fare, Rigenera Smart City ne è una prova e conviene sicuramente andare a gustarselo questo festival fatto di passione e di coraggio.

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