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Riappropriarsi del tempo: il Festival della Lentezza
Presto. È ciò che ci insegnano fin da piccoli. Bisogna fare presto. Correre. Muoversi. Accelerare. Il mondo non aspetta, non ha tempo. Cresciamo accumulando ritardi, mentre un senso di colpa latente ci avvolge con una patina quasi impercettibile.
Si apre così il “manifesto” del Festival della Lentezza, che si terrà il prossimo fine settimana a Colorno, in provincia di Parma. Una tre giorni dedicata alla riscoperta del più prezioso e più immateriale dei beni contemporanei: il tempo. Travolti dagli impegni quotidiani, da ritmi incalzanti rispetto ai quali la vita si definisce come un “lavoro a tempo pieno” e non come un viaggio -con il suo alternarsi di moto e di stasi – condizionati dalle calendarizzazioni al punto che anche i momenti di svago diventano un obbligo sociale da assolvere, angosciati dai “treni che passano” e che devono essere presi per tempo, rischiamo di perdere l’unica risorsa che ci appartiene “a scadenza”.
Ai più piccoli non viene insegnato il valore della lentezza, dei momenti di ozio spesi a pensare che cosa davvero desiderino fare: nel continuo tentativo di dar loro il meglio (corsi di lingua, attività sportive, attività musicali…) si rischia di farli “perdere”. Per recuperare la strada e ritrovarsi – grandi e piccoli assieme – per vivere e non progettare di vivere è stato pensato questo festival che abbina musica, parole, immagini in un percorso di ricostruzione del “noi”, dei singoli e della comunità. Tanti gli appuntamenti, alcuni appositamente pensati per le famiglie, come i corsi di cucina per giovani cuochi, i cantastorie e gli spettacoli di strada, altri per i più grandi, per riflettere insieme su percorsi di vita e sviluppo alternativi.
Il festival, organizzato dall’Associazione comuni virtuosi insieme al comune di Colorno, con il patrocinio della provincia di Parma, Slow food Italia, Banca Etica, Borghi autentici d’Italia e Libera, si terrà dal 12 al 14 giugno alla reggia di Colorno. Dove non diversamente indicato l’ingresso sarà a offerta libera.
Forse non sarà la soluzione alle tante nevrosi quotidiane, forse si tratterà solo di un “momento sospeso” nel costante inseguimento alle scadenze, nel susseguirsi incessante degli impegni, ma questo appuntamento pone un’importante domanda di senso: a cosa serve la crescita, il miglioramento tecnologico, l’ampliamento dell’offerta per ognuno di noi se poi non abbiamo il tempo per godere a pieno di ciò che incontriamo sulla strada? Se ha ancora valore l’adagio che vede il significato del viaggio non nella meta, ma nel percorso, forse questo weekend varrebbe la pena di fare tappa, senza fretta di ripartire, a Colorno.
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