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Per lo Sponz torna il cinema Rossini e la musica di Nada nel borgo antico

26 Agosto 2022

C’era un cinema a Calitri. E nei racconti di mia suocera e di mia moglie l’ho conosciuto bene. E ho visto le persone che lo animavano, la piccola fila di quelli senza biglietto che alla fine entravano lo stesso, il titolare commentare in anteprima il prossimo film in programma, una bomba, diceva, con l’entusiasmo tipico di tutti quelli alti un metro e sessanta circa, perché da quell’altezza la vita si vede sicuramente meglio in tutte le sue sfumature. C’era un cinema, su Piazza Salvatore Scoca, era il Cinema Rossini, e conserviamo gli atti di costituzione della società che lo amministrava con affetto e nostalgia. Negli anni ’60 e ’70 sono apparsi sullo schermo del Rossini tutti maggiori kolossal che la produzione cinematografica offriva. E non era raro che con un biglietto si entrasse in tre.

E’ nella sala dell’ex Cinema Rossini che lo Sponz Fest rientra a Calitri per la quarta giornata di programma. A Calitri tutto è cominciato, e Calitri continua a essere il cuore di questo evento cominciato dieci anni fa. E la Casa della Musica torna alla sua dimensione di sala cinematografica. Si proiettano ‘Donne di terra’ di Elisa Flaminia Inno e ‘Due donne al di là della legge’ di Raffaele Schettino. Film che raccontano un’Italia che oggi non racconta nessuno, in particolare la prima pellicola, un inno al coraggio di scegliere il ritorno alla terra e di costruire un rapporto con essa che sia allo stesso tempo di realizzazione personale e di rispetto, nel tentativo di offrire spunti per la diffusione di una cultura sempre più vicina a questa grande madre alle cui mammelle ci nutriamo sempre tutti.

Il rapporto con le terra è fatto di tanti sentieri. E assume un significato decisamente particolare l’inaugurazione di due nuovi sentieri da parte della comunità montana. Lo Sponz è nato come festa di comunità. La prima comunità nasce dal matrimonio, nella famiglia i genitori passano ai figli gli insegnamenti fondamentali, quelli più utili per consentire alla prole di muovere i propri passi nel mondo. E la famiglia vive in una comunità allargata che in un paese come Calitri si percepisce benissimo, una comunità che ha tanti momenti di festa, e lo Sponz è uno di questi. E uno dei sentieri protagonisti della quarta giornata dello Sponz parte dalla Chiesa di San Bernardino per il primo appuntamento di Paths of freedom / Sentieri di libertà. Ad animare il percorso c’è Mikey Kenney. La sua voce, il suo racconto e il suo irish fiddle sono le guide di un percorso a tappe sonore e tematiche in cui musica e testi sottolineano l’importanza del camminare come espressione umana di libertà e indipendenza, facendo rivivere i racconti di confisca di sentieri e quello spirito di resistenza con cui si è combattuto per riaverli indietro.

Con il concerto di Nada, la musica è tornata in uno degli angoli più suggestivi del paese, la piazza della chiesa dell’Immacolata. Tantissime le persone arrivate per assistere a questo evento gratuito, un concerto in cui la cantante ha rispolverato tutto il suo repertorio, raccogliendo gli applausi del pubblico dello Sponz. Anche il borgo antico di Calitri torna protagonista di questa edizione dello Sponz. E tornano le musiche che abbiamo imparato a conoscere già nelle altre edizione dello Sponz. Rebetiko, tango, duende, saudade e rancheras. Musiche nate da una separazione, da uno sradicamento. Per una notte tornano ad espandersi nel cuore di Calitri. E arrivano influenze musicali da paesi lontani: da Buenos Aires il bandoneón di Luciano Tobaldi, dall’Andalusia la chitarra di Victor Herrero, dalla Grecia la chitarra rebetika di Dimitris Mystakidis, dal Portogallo la voce di Silvania Dos Santos accompagnata dalla chitarra di Giancarlo Bianchetti, dal Messico la voce di Sol. Si va per il borgo vecchio suonando, dopo un primo ritrovo nella piazza dell’Immacolata, e le singole musiche d’assenza e i loro interpreti si troveranno a orari diversi nei Luoghi d’altrove, creando un cammino a stazioni nel centro storico del paese: l’Arco degli Zingari, l’area Buccolo, la scalinata che porta alla grotta di Valenzio, la grotta-teatro Grottosky e Piazzetta Berrilli (Piazza dell’Orologio).

Foto: Simone Cecchetti

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