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Milano festeggia i 150 anni del Teatro Manzoni: ritrovo della cultura italiana
La città meneghina si prepara a festeggiare i 150 anni di un luogo simbolo sul cui palcoscenico si sono alternati grandi artisti del calibro dei fratelli De Filippo, Mariangela Melato e l’indimenticata Anna Magnani
Era l’11 ottobre 1872 quando veniva inaugurato il Teatro Manzoni di Milano, che sarebbe diventato presto uno dei ritrovi culturali più importanti d’Italia. Quell’ambito palcoscenico, negli anni, è stato calcato da attori del calibro dei Fratelli De Filippo, Vittorio Gassman, Mariangela Melato, l’indimenticata Anna Magnani, Ugo Tognazzi e la grandissima Eleonora Duse, tanto cara ai versi dannunziani.
In occasione dei 150 anni dalla sua fondazione, domani sera, l’intera Milano tributerà un evento di grande spessore culturale ed artistico. Il presidente del Teatro Manzoni, Ernesto Mauri, commenta così: “Abbiamo organizzato una grande serata di gala, un concerto esclusivo dell’Orchestra Sinfonica di Milano, diretta da Giuseppe Grazioli, che ripercorrerà la storia musicale ospitata nel tempo al Manzoni. Dalla lirica al jazz, dalla musica degli anni Cinquanta, al musical, fino alle note di Ennio Morricone.
Un evento con cui festeggeremo una istituzione culturale che ha sempre provato a intrattenere il pubblico con intelligenza. Abbiamo in programma altre iniziative che animeranno la vita culturale della città. Come una mostra fotografica dedicata a dive e divi dello spettacolo, impreziosita da una serie di costumi di scena come quelli indossati da Valentina Cortese ne “Il giardino dei ciliegi” o gli abiti della “Maria Stuarda” di Zeffirelli. Essere da 150 anni un punto di riferimento della vita culturale di una metropoli come Milano è un traguardo importante”.
Risorto dopo i bombardamenti del 1943 che lo distrussero, sette anni dopo, esattamente il 20 febbraio 1950, veniva inaugurato il nuovo Teatro Manzoni, con la presenza di una madrina d’eccezione, quale l’elegantissima Ingrid Bergman, moglie del regista Roberto Rossellini e madre di Isabella.
Ernesto Mauri, nel rendere un ricordo del lustro culturale di cui può fregiarsi il Teatro Manzoni, prosegue definendo: “lo spirito della Milano di quegli anni: una città ancora ferita dalla guerra, ma pronta a rialzarsi e ad affrontare il futuro con ottimismo. Il nuovo progetto, nato su iniziativa di alcuni imprenditori per farne un polo di intrattenimento multiculturale per la borghesia milanese, comprendeva, oltre alla sala teatrale, un cinema, una galleria di negozi, un night club. Oggi sopravvive solo il teatro: marmo, oro, stucchi e 800 poltroncine in velluto rosso. Un «salotto culturale che, dopo la pandemia, i milanesi sono tornati ad affollare. Il teatro, è qualcosa di vivo, di vero. Quando si alza il sipario non sono ammessi errori, tutto è in diretta. Viviamo in tempi complicati, eppure la gente sente il bisogno di andare a teatro. Saper offrire al proprio pubblico i diversi registri della recitazione senza mai snaturarsi, dalla commedia brillante alla comicità, dalla prosa al teatro classico dei grandi autori: è stata questa la grande forza del Manzoni”.
Tra pochi giorni, il 18 ottobre, partirà la nuova stagione teatrale con la commedia dal titolo “Il marito invisibile”, ma vi si avvicenderanno anche attori celebri come Elena Sofia Ricci, Alessio Boni, Carlo Buccirosso, Emilio Solfrizzi e l’intrattenimento d’alto rango con gli spettacoli di Vanessa Incontrada, Drusilla Foer ed Angelo Pintus.
Il presidente Ernesto Mauri conclude che: “Il futuro è nella cultura. Dove non c’è cultura non c’è bellezza”.
Teatro Manzoni, Auguri!
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