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Lo Sponz, la Calitri-Eboli e la fine dell’isolamento delle terre dell’osso
E’ cominciato ieri lo Sponz 2021. Nell’incontro inaugurale sono stati accennati tutti i temi di questa nona edizione dedicata alle aree interne. Queste aree sono caratterizzate da varie problematiche, una delle quali sarebbe facilmente superabile. E’ quella della loro difficoltà di accesso e della distanza rispetto alla arterie principali di scorrimento del paese. Questione facilmente superabile per vari motivi, uno su tutti l’esistenza di una rete ferroviaria ad alta velocità ormai estesa lungo tutto lo stivale, a cui è possibile allacciarsi anche dalle aree interne. Al tema del treno lo Sponz Fest ha già dedicato un’intera edizione, era l’anno 2014, perché quella dei trasporti non è una questione secondaria, e serve ampliare quanto più possibile il dibattito per sollevare la voce di queste terre interne già vittime delle spopolamento e dell’abbandono. Invertire la rotta è possibile, e la condizione prima per farlo è riconnettere queste terre a livello viario e tecnologico al resto del paese. E’ questo uno dei temi a cui ha fatto accenno il Sindaco di Calitri Michele Di Maio inaugurando la nona edizione dello Sponz, dedicato quest’anno alle terre dell’osso. Questa nona edizione dello Sponz ha ottenuto da Legambiente il riconoscimento Ecoevents, è il primo evento della Regione Campania ad avere raggiunto questo obiettivo.
“E Vinicio Capossela, come ogni anno”, ha detto il Sindaco Di Maio, “centra l’obiettivo, perché le terre dell’osso e della polpa sono quelle che più si stanno spopolando”. Questo è un fenomeno in corso in tutta Italia nelle aree interne, quelle selezionate dalla Strategia Nazionale per la Aree Interne già sette anni fa, su iniziativa del Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca. Per ‘aree interne’ si intendono tutte quelle prive di accesso diretto ai servizi essenziali: scuola, sanità, mobilità. In questo senso, ha detto Di Maio, è necessario agganciare il piano nazionale di ripresa e resilienza, ritenendo in questo senso molto utile ciò che sarà fatto nel corso dello Sponz 2021 indirizzato alla realizzazione di un ‘Manifesto delle aree interne’ da elaborare con quattro tavoli monotematici in cui garantire una discussione partecipata. Il Sindaco di Calitri ha anche ricordato che non bastano i servizi essenziali per fermare lo spopolamento, servono anche investimenti consistenti.
Sempre Di Maio ha accennato alle terre che costituiscono “l’osso dell’osso”, che comprendono tutte le aree dell’Irpinia e della Basilicata e ha richiamato il progetto per garantire a queste terre un collegamento con le tratte ad alta velocità previste nel PNNR nazionale, cioè la tratta Salerno-Reggio Calabria e la tratta Salerno-Potenza-Taranto. In questo disegno, ha affermato il Sindaco di Calitri, è quanto mai necessario garantire anche alle terre dell’osso quel reticolo di collegamenti ferroviari che caratterizzano il nord-Italia e che connettono i centri minori alle grandi infrastrutture di trasporto di merci e persone. Il Sindaco si è soffermato in particolare sul progetto della ferrovia Eboli-Calitri-Pescopagano, di cui si parlava già nel 1848, una tratta di circa 35 chilometri. A sostegno di tale progetto, il cui valore è stimato in circa 270 milioni di euro, esiste oggi un Comitato con quaranta Comuni partecipanti, verso di esso hanno manifestato interesse anche lo stabilimento FCA di Melfi e i numerosi produttori ortofrutticoli della Puglia, della Campania e della Basilicata. Di Maio ha aggiunto che serve per le terre dell’osso un piano per il lavoro e l’occupazione e che da parte delle amministrazioni c’è tutta la volontà di smentire Carlo Levi, perché “Cristo non si è fermato a Eboli”.
A sottolineare che il momento di agire è adesso è stato anche Mimmo Gambacorta, consigliere per la strategia per il sud e la coesione territoriale. Le risorse finanziarie ci sono, mancano progetti di qualità. E le risorse sono quelle del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e devono essere rendicontate entro il 2026, quindi occorre fare presto, ha sottolineato Gambacorta, assicurando che da parte del governo e del parlamento c’è un attenzione molto forte sulle aree interne. Le risorse stanziate dal PNRR per le aree interne sono 850 milioni di euro, a cui sono da aggiungere 350 milioni di risorse complementari. Di fronte alla sfida del PNRR, ha sottolineato Gambacorta, occorre che la pubblica amministrazione arricchisca i propri ranghi con personale qualificato, soprattutto giovani e persone con uno sguardo fresco e capaci di agire con efficacia per il bene della comunità, le risorse del recovery plan stanno cominciando a arrivare e tutti gli uffici pubblici devono farsi trovare pronti. Serve un rinnovamento della classe dirigente per riuscire a cogliere la complessità della sfida.
Lo Sponz Fest in questi anni è riuscito a affermarsi come occasioni di approfondimento su tematiche che da sempre caratterizzano le aree interne. “Le invenzioni di Vinicio Capossela sono sempre approfondite e rappresentano occasioni straordinarie di riflessione”, ha detto Antonio Bottiglieri, presidente di Scabec. “E’ il progetto più prestigioso della Regione Campania”, ha aggiunto Bottiglieri. E Vinicio Capossela tornando alle origini dello Sponz ha ricordato che il segreto di questo evento è quello di voler lavorare attorno al senso di appartenenza a un luogo e a un’idea, questo è un modo per vedere un territorio sempre con sguardo diverso cogliendone le cose da difendere. “Ogni resistenza si è fatta in collina, salendo in appennino”, ha detto Vinicio. Le nuove emergenze collocano questa aree in una prospettiva diversa, consentendo a questi territori di prestarsi meglio di altri come luoghi per tentativi di elaborazione di un futuro migliore. “Darsi dei temi”, ha detto Capossela, “aiuta a concentrarci e aiuta a darsi una direzione, consente di scoprire molte cose di un territorio”. “Le aree interne sono complementari a quelle urbane e finché non ragioniamo in maniera organica non ci sarà mai progresso”, ha detto sempre Vinicio, ricordando che questa edizione dello Sponz ha avuto a fine giugno un primo appuntamento con la sua costola reggiana, ai piedi della Pietra di Bismantova. “Ci sono molte cose da cui difendersi e un festival come lo Sponz serve per acquisirne consapevolezza”, ha concluso Capossela.
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