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Liminaria: sperimentare pratiche e spazi attivi della ruralità
Uno dei fenomeni più interessanti dell’era delle nuove tecnologie di comunicazione è la trasformazione del concetto di “territorio”, che ribalta ogni gerarchia nel rapporto tra centri e periferie, dando nuova luce ai luoghi della ruralità, precedentemente annoverati tra i territori periferici, marginali della ruralità.
È anche da quest’assunto che prende vita un progetto come Liminaria, che ha l’obiettivo di ri-valorizzare l’area rurale del Fortore beneventano, nell’entroterra della Campania, attraverso i linguaggi, gli strumenti ed i dispositivi critici messi a disposizione dalle nuove tecnologie di comunicazione e di processo e dalle arti connesse al digitale ed al suono.
Il progetto
Liminaria nasce dall’idea di un gruppo di lavoro eterogeneo, che include diversi profili ed esperienze operanti sul territorio locale ed al di là di esso, provenienti dal mondo della comunicazione, del web 2.0, del turismo immersivo, delle arti digitali e sonore, della scuola.
Attraverso la progettazione e la realizzazione di una serie di azioni culturali sul territorio locale come workshop, laboratori, progetti per le scuole e residenze artistiche, Liminaria si propone di dare nuovo valore ad un territorio periferico ma straordinario come quello del Fortore, mettendone in luce le potenzialità culturali, economiche, sociali all’interno dei processi della modernità globale e tecnologica.
Raccontare questo territorio attraverso lo storytelling digitale, ma anche riguardarlo in una visione “altra” che consenta di individuare le ricchezze che in esso sono celate, mettere in atto pratiche che consentano scambi e confronti tra le comunità locali, artisti ed esperti, che trasformino il territorio locale in un medium in cui gli incontri possano generare valore aggiunto e nuove possibilità, nuovi sguardi da parte dei giovani, degli anziani, delle comunità verso la propria terra.
Ha scritto Giulio Michele:
“Dopo anni passati lontano abbiamo guardato la nostra terra con occhi nuovi. […] La motivazione che ci ha spinti a tornare è quella di cercare nel nostro piccolo un’alternativa, un cambiamento di rotta, nuove soluzioni che abbiano un’ombra lunga sul futuro, che possano un giorno diventare buone pratiche diffuse. Adesso questo posto ci suggerisce un futuro costruito con le nostre mani. Un futuro fatto di sperimentazione di nuove pratiche […] e di recupero di vecchie pratiche rispettose dell’ambiente, della persona, della società. Questo posto è il terreno fertile da cui nasce l’idea di mettersi insieme per provare, lentamente, a trovare una strada che porti in un posto migliore, il Fortore di domani.”
Liminaria è un ponte tra locale e globale, tra la ruralità mediterranea ed il mondo, tra generazioni diverse, tra tradizione ed innovazione, tra natura e tecnologie, tra storie e geografie diverse che si incrociano ed individuano nuovi spazi di collaborazione, condivisione, coesistenza all’interno del territorio locale.
Intersezioni a partire dalle quali nuove pratiche si possono affermare, al di là della retorica e delle mode dell’innovazione sociale, rendendo il Fortore un luogo di sperimentazione e di incontro, uno spazio in cui poter progettare un futuro che è già oggi.
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